crimini in curva

Diciannove ultras di Milan e Inter arrestati: il video con le intercettazioni telefoniche

Grazie a questa intercettazioni, andate avanti per lungo tempo, lunedì 30 settembre, sono finiti in manette i leader della curva Sud del Milan e della Nord nerazzurra

Diciannove ultras di Milan e Inter arrestati: il video con le intercettazioni telefoniche
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I capi ultras di Inter e Milan, forti del patto di "non belligeranza" siglato proprio per dividersi i guadagni illeciti dello stadio, nelle intercettazioni parlano dei rapporti economici legati al contesto calcistico che gestivano insieme senza immaginare di essere intercettati dagli investigatori della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza di Milano.

MILANO - All'alba di lunedì 30 settembre è scattato un blitz di Polizia e Finanza, con il coordinamento della Pocura di Milano, che ha praticamente azzerato i vertici delle curve di Milan e Inter: 19 capi ultrà sono stati arrestati durante la maxi operazione e indagati a vario titolo per associazione per delinquere, con l'aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati.

Il video con le intercettazioni telefoniche

I reati legati al contesto calcistico

I reati contestati sono connessi al giro d’affari legato al contesto calcistico come estorsioni sulla vendita dei biglietti, "pizzo" sui ricavi dei parcheggi in zona stadio, accordi tra gruppi interisti e milanisti per la vendita delle bibite a San Siro, risse e lesioni intorno allo stadio.

I chiarimenti della Procura di Milano

Nella conferenza stampa della procura ha parlato il Procuratore di Milano Marcello Viola che ha chiarito: "L’ordinanza di custodia cautelare riguarda di 19 soggetti, 16 in carcere e 3 agli arresti domiciliari, indagati a vario titolo in ordine ai reati di associazione per delinquere, con l’aggravante mafiosa, estorsione, false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’Autorità Giudiziaria, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, accesso abusivo a sistemi informatici, lesioni, percosse, rissa e resistenza a pubblico ufficiale.

L'accordo di non belligeranza tra le due curve per far profitti

"C'era uno scopo di profitto che accomunava le due tifoserie. Quello che è emerso è che tra loro c'era un accordo di non belligeranza" - ha detto ancora il procuratore - evidentemente teso a massimizzare i profitti illeciti, così come emerso in occasione di un ulteriore ipotesi estorsiva finalizzata ad ottenere la vendita delle bibite all’interno dello stadio, che viene contestata in concorso ad alcuni appartenenti al tifo organizzato delle due curve.

Inter e Milan sono considerate "parti danneggiate"

Ha spiegato inoltre che fra le persone coinvolte non risulta nessun dirigente delle due società definendo le società come "parti danneggiate" club che si sono subito resi disponibili a collaborare con gli inquirenti, per fornire qualsiasi documentazione e informazione richiesta.

Oltre all’esecuzione delle misure cautelari sono state eseguite decine di perquisizioni a carico di altri indagati. Inoltre, la Divisione Anticrimine della Questura di Milano ha applicato a più soggetti diversi divieti di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive ovvero ha comunque avviato la relativa procedura a numerose altre persone", conclude la Procura di Milano.

Il sindaco Sala chiede l'accesso agli atti per il danno al Comune

Nel commentare gli arresti dei vertici Ultras di Milan e Inter nell'indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Milano, il sindaco Giuseppe Sala, a margine della presentazione del 10° Osservatorio Nazionale dello stile di vita sostenibile, a Villa Necchi Campiglio, ha detto:

"Abbiamo fatto come Comune un accesso agli atti perché vogliamo sapere anche cose che possono riguardare noi come soggetti che hanno avuto un danno. Noi di fatto stiamo affidando qualcosa che è nostro a qualcun altro. Dobbiamo sapere se questo qualcun altro è in condizione di gestirlo.

Molto male quello che è successo, molto bene però quello che sta facendo la Procura - ha continuato il sindaco - È chiaro che è una situazione che va raddrizzata rapidamente perché era nell’aria che c’era qualcosa che non andava, queste indagini hanno portato a scoprire una serie di questioni che sono ovviamente un problema per la nostra città e per il nostro Paese. Quindi abbiamo grande attenzione a quello che sta succedendo".

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