è ripartito il progetto?

Navigli: il presidente dell'associazione che si batte per la riapertura in audizione in Comune a Milano

"Aprire gli 8 km da Cassina de Pomm alla Darsena significa dare sbocco a tutto il percorso dei Navigli", ha detto il presidente dell’Associazione "Riaprire i Navigli"

Navigli: il presidente dell'associazione che si batte per la riapertura in audizione in Comune a Milano
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Roberto Biscardini non nasconde la soddisfazione al termine della riunione delle commissioni congiunte Urbanistica e Ambiente del Comune di Milano sottolineando che si è trattato di un "ottimo incontro e che anche gli interventi dei consiglieri comunali siano stati tutti di buon auspicio per ripartire ed affrontare la questione del progetto in modo concreto". (Foto dal sito web: https://www.riaprireinavigli.it/)

Torna il dibattito sulla riapertura dei Navigli

MILANO - “L’obiettivo è Milano, non sono i Navigli”. Questo è l’intento dichiarato dal presidente dell’Associazione Riaprire i Navigli Roberto Biscardini, ascoltato nel pomeriggio di lunedì 19 febbraio in commissione consiliare congiunta Rigenerazione Urbana e Mobilità Ambiente Verde Animali a Palazzo Marino.

L'audizione di Roberto Biscardini dell’Associazione Riaprire i Navigli

Come riporta Prima Milano, Biscardini ha ripercorso l’iter di un percorso iniziato dieci anni fa con il referendum sulla riapertura di un tratto di 8 km da Cassina de Pomm alla Darsena.

“Ringrazio le due commissioni che oggi hanno accettato la richiesta di audizione. Molti consiglieri non hanno vissuto le fasi dell’amministrazione Pisapia e della prima Sala, anni in cui il dibattito era più presente. I milanesi non sanno quasi nulla di cosa sono i Navigli, per molti sono la Darsena e la movida. Abbiamo chiuso 8 km e abbiamo impedito la continuità di un percorso di 150 km.

La proposta: riaprire gli 8 km da Cassina de Pomm alla Darsena

Come associazione vogliamo riaprire i Navigli. È un progetto urbano. Aprire gli 8 km significa dare sbocco a tutto il percorso dei Navigli. È un progetto strutturale, di grande rilevanza urbana e regionale”. Si tratta spiega il presidente di “8 km da Cassina de Pomm e il primo tratto è circa 2 km, quello di via Gioia fino a Porta Nuova. Poi c’è tutto il tratto storico, via Fatebenefratelli, via Sforza, fino in Darsena. L’acqua non c’è più ma il Naviglio c’è ancora, le sponde e il fondale, è stato solo riempito di sabbia e terra. Otto km, parliamo dell’itinerario da Colico a Venezia. La chiusura ha impedito questo itinerario qui”.

Il referendum sulla riapertura del 2011: si dal 94% dei partecipanti

Come ricordato nel corso della commissione, nel 2011 al referendum sulla riapertura dei Navigli, il 94% dei partecipanti alla consultazione si mostrò favorevole. Nel 2012 il tema era inserito nel piano Pgt. Poi fu avviato uno studio di fattibilità del Politecnico di Milano conseguente alla decisione del referendum. Lo studio è stato consegnato nel 2015 all’amministrazione comunale. Tre anni dopo si tenne il dibattito pubblico promosso dall’amministrazione comunale Sala con la realizzazione delle 5 tratte.

La questione dei fondi europei

L’associazione riconferma "l’opportunità" di riaprire integralmente gli 8 km, in quanto l’ipotesi 5 tratte "risolve il tema centrale della navigabilità e rischia di compromette l’obiettivo generale". La questione è l’esigenza dei fondi europei. “Se non c’è la navigabilità l’Europa non finanzia questi progetti. Nel febbraio 2019 il commissario ai trasporti della commissione europea conferma che i fondi europei ci sarebbero solo se il progetto è integrale.

Dicembre 2019, in virtù della dichiarazione del sindaco, la giunta incarica MM di avviare lo studio di fattibilità tecnica e economica per la realizzazione integrale della riapertura. Lavoro di ingegnerizzazione di quello che emergeva dallo studio del Politecnico. Vantaggi di questo progetto sono la riappropriazione del suolo pubblico, un grande piano per l’installazione di pompe di calore parte di un piano energetico integrato, l’abbassamento dell’isola di calore, la riconnessione delle aree verdi, la realizzazione di nuove aree pedonali”.

Gli interventi della politica in commissione: pro e contro

Diversi gli interventi dei consiglieri durante la commissione. Per Enrico Marcora, Fratelli d’Italia Enrico Marcora "è fondamentale aprire la Conca di Viarenna". “Ribadisco il ruolo della Locarno Milano Venezia, una via d’acqua già esistente e Milano sarebbe il porto di questa via - ha detto -. È un tema molto più concreto della riapertura dei Navigli. La prima campagna elettorale di Sala puntava sulla riapertura, e poi mai più riaffrontato in 7 anni. È importante vedere lo studio di MM, con la linea della M4 blu dovrebbe essere stato salvato il percorso. La riapertura dei Navigli è impossibile se non gli si dà una nuova funzione. Se le falde nel giro di 20 anni per la mancanza di neve non verranno rimpolpate, nascerà il problema dell’acqua potabile".

Secondo Luca Costamagna (PD) “occorre invitare qui MM a presentare questo progetto. La città ha chiesto una cosa a MM, se non è stata sollecitata, sollecitiamola. Dobbiamo sollevare un po’ di più il dibattito pubblico per il tema dei Navigli".

Si è espresso invece sulla necessità di indicare risorse per il progetto , Enrico Fedrighini del gruppo Misto. “Introdurre una voce specifica per la riapertura dei Navigli, indirizzare una quota di investimenti del Comune, una fonte di finanziamento per credere nell’importanza ambientale strategica per la città. Faremo questo passaggio per capire se c’è la volontà concreta di passare alla realizzazione - ha detto -. Ho avuto contatti con ingegneri MM che si sono occupati di quello studio, è un lavoro ingegneristico, di tubazione. Non credo che la navigabilità sia un elemento vincolante”.

Secondo Marco Mazzei, Lista Sala, il progetto spinge a ripensare la mobilità: "E' un progetto di trasformazione radicale nel rapporto tra città e automobili. Se non partiamo da questa presa di coscienza è difficile. Non mi sembra che nell’arco del centrodestra ci sia sensibilità sulle automobili. Ogni volta che tocchiamo un singolo posto auto ci sono le barricate”.

“Ne parliamo da 10 anni – ha concluso infine Carlo Monguzzi dei Verdi - Cerchiamo di rendere utile questa commissione. Sala si è invaghito del progetto, con l’idea di andare in Europa, prendere i fondi, tornare. È andato in Europa ma c’è stata una pietra tombale sulle cose, non si è saputo nulla. O nel prossimo bilancio abbiamo un sostegno concreto altrimenti questa è una chiacchierata come un’altra”.

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