la protesta

Presidio contro i tagli all'assistenza disabili davanti al Palazzo della Regione

Il Consiglio regionale discute oggi la mozione, presentata unitariamente da tutte le opposizioni, per chiedere alla Giunta Fontana di tornare indietro sulla sciagurata decisione di tagliare questi fondi

Presidio contro i tagli all'assistenza disabili davanti al Palazzo della Regione
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Nel Palazzo di Regione Lombardia, in Consiglio regionale, si discute oggi la mozione, presentata unitariamente da tutte le opposizioni, per chiedere alla Giunta Fontana di tornare indietro sulla sciagurata decisione di tagliare i fondi destinati ai sostegni monetari in favore delle persone con disabilità grave e gravissima e dei loro caregiver.

"Stamattina, prima dell’avvio dei lavori, abbiamo incontrato una delegazione di associazioni. Saremo al loro fianco in questa battaglia di civiltà, che porteremo avanti finché Regione Lombardia correggerà questa vergogna", scrive sui social la consigliera di Italia Viva Lisa Noja. (Foto da pagina Facebook di Lisa Noja)

Fuori dal Pirellone protesta contro i tagli all'assistenza disabili

MILANO - Una cinquantina di persone, tra esponenti politici e rappresentanti delle associazioni di persone con disabilità, si sono ritrovate questa mattina davanti al Palazzo della Regione per protestare contro il taglio dei contributi economici destinati ai caregiver famigliari, che la Giunta regionale ha deliberato il 28 dicembre scorso.

Il taglio dei contributi destinati ai caregiver decisi dalla Regione

Come riporta Prima Milano, il taglio dovrebbe essere introdotto dal giugno 2024 e dovrebbe oscillare dal 25% al 45% degli attuali contributi erogati. Le persone con disabilità colpite sono circa 11mila in Lombardia.

Le conseguenze spiegate da Carlo Fiori, consigliere nazionale di UILDM

"Passeremo da 900 euro a 700 euro di contributo e ci hanno detto che daranno dei servizi in più, senza però specificare quali servizi. Noi abbiamo fatto lotte e lotte per arrivare ad avere questo contributo per i caregiver e sapete benissimo che per una mamma o un papà che assiste un ragazzo allettato, che ha bisogno di assistenza 24 ore su 24, con PEG e respiratore, è molto molto importante, perché ha rinunciato al proprio lavoro per assistere il ragazzo".

Spiega così il taglio dei contributi Carlo Fiori, consigliere nazionale di UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), papà di un bambino con distrofia muscolare, che poi ha continuato:

"Ci sono vari servizi che Regione Lombardia demanda ai comuni. Sono servizi assistenziali di terapia, viene l'infermiera in casi gravissimi, ma sono 10 minuti, un quarto d'ora al mese. La fisioterapia due volte e l'assistenza e igiene 10-20 minuti al mattino. Loro adesso hanno tolto il contributo e hanno detto che ci saranno ulteriori servizi. Demandano tutto ai comuni ma i comuni ne sanno meno di noi".

Al presidio anche il rappresentante dell'associazione "Nessuno escluso"

Leonardo Cado, rappresentante dell'associazione "Nessuno escluso", ha poi evidenziato che "il problema non è l'assistenza di per sé stessa, ma è la continuità dell'assistenza. L'assistente vede per poco tempo il paziente, poi se ne va. Alcune volte cambia persino l'assistente da una volta all'altra. Quindi non c'è più l'integrazione del servizio, perché, soprattutto per quanto riguarda le persone autistiche, se un paziente si affeziona a un assistente e poi ne arriva un altro, quest'ultimo viene poi rifiutato".

Presenti anche i rappresentanti di tutti i partiti di minoranza

Lisa Noja, consigliera di Italia Viva, ha dichiarato: "La Lombardia ha fatto una scelta inaccettabile: quella di contrapporre servizi diretti e indiretti come se non ci fosse alternativa tra tagliare l'uno o l'altro. La verità è che il piano nazionale - in riferimento al Piano nazionale per la non autosufficienza (Pnna) 2022-2024 in ottemperanza del quale sono stati previsti i tagli - non chiede questo, chiede di aumentare i servizi, cosa che va assolutamente fatta, ma non può essere fatta a scapito dei caregiver, delle famiglie, delle persone con disabilità".

"Quello che noi chiediamo - ha continuato Noja - è che vengano, con risorse proprie, ripristinati i fondi che regione Lombardia intende tagliare nell'assistenza dei caregiver e comunque nell'assistenza a cui hanno diritto con fondi diciamo monetari le persone con disabilità e aumentare anche i servizi".

Commentando poi il piano dei servizi previsto da Regione Lombardia e il rimpallo di responsabilità tra Regione e Governo, Noja ha detto:

"Immaginare che in 5 mesi si possa arrivare a un potenziamento dei servizi tale quale quello che prevedono è assurdo. Oggi abbiamo dei servizi inadeguati, in 5 mesi è ridicolo quello che viene richiesto. Sinceramente anche questo scarica barile di Regione Lombardia che dice "ci costringono dal nazionale" è inaccettabile perché è il loro Governo. Se c'è da mettere mano al piano, lo facciano. Se ci sono da trovare delle risorse le trovino. Tutte le volte che hanno voluto farlo le risorse le hanno trovate, per cose anche meno essenziali di queste, come per l'autodromo di Monza. Se si sono trovati i fondi per questo non si possono non trovare fondi per le persone con disabilità e le loro famiglie. Questo è uno scivolone inaccettabile, una discriminazione contraria alla logica, al diritto, all'umanità".

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