La leggenda Charlie Yelverton in campo con i Bionics Buccinasco (FOTO)
Erano tutti emozionati, soprattutto i bambini, che hanno stretto la mano a quel colosso, una leggenda, di cui papà e nonni hanno parlato, hanno raccontato.
La leggenda Charlie Yelverton in campo con i Bionics Buccinasco.
La leggenda Charlie Yelverton in campo con i Bionics Buccinasco
BUCCINASCO – “Gli ho detto che non deve reagire, che non deve rispondere agli insulti, ma che deve dimostrare in campo quanto vale e la sua forza. Non deve giocarsi la carriera, non deve rinunciare al suo sogno solo per questi personaggi”. Charlie Yelverton ha 69 anni. Si è fatto 120 chilometri per venire a vedere i Bionics contro la Casoratese, per dare sostegno a Joao Kisonga, il centro 33enne insultato in questi anni, dagli spalti avversari ma anche dai giocatori in campo, per il colore della pelle.
Un mito al suo fianco
Era emozionato, aveva di fronte a lui uno dei suoi miti, uno che ha fatto la storia. Uno che negli anni Settanta non si è alzato all'inno nazionale per protestare contro le scelte di Nixon che “mandava i ragazzi a morire in Vietnam” e contro il razzismo che penalizzava i giocatori di colore. La carriera, almeno nell'Nba, Yelverton se l'è giocata così, ma poi il successo è arrivato lo stesso e ha potuto dire di aver vissuto come ha voluto: contrastando la discriminazione.
Emozione anche sugli spalti
Erano tutti emozionati, soprattutto i bambini, che hanno stretto la mano a quel colosso, una leggenda, di cui papà e nonni hanno parlato, hanno raccontato. Anche tante bambine hanno voluto stringere la mano al campione. “Sono loro, i bambini, su cui dobbiamo puntare”, ha detto Yelverton, mentre firmava gli autografi. Angelo Gottani lo ha presentato al pubblico, è stato lui, il presidente dei Bionics, a invitarlo in campo.
Era emozionato anche lui, di avere nel suo palazzetto (pardon, palestra) una leggenda del basket. Emozionato anche Kisonga che non si aspettava tanta solidarietà e sostegno. La partita finisce a favore della Casoratese che ha vinto 76-60. Poco importa, la giornata è stata bella anche senza portare a casa il risultato positivo. Ora si pensa ai playoff. Con un tifoso in più.
Francesca Grillo