Dietro l’inizio boom del Milan un calciomercato “smart”

4 vittorie su 4 in quest’inizio di stagione

Dietro l’inizio boom del Milan un calciomercato “smart”
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Era dalla stagione 2011-12 che il Milan non guidava, da solo, la classifica: 4 vittorie su 4 in quest’inizio di stagione per gli uomini di Pioli, con la ciliegina del derby vinto grazie sì alla doppietta di Ibrahimovic ma anche di una prestazione sopra le righe di tanti uomini chiave dello scacchiere rossonero (Calhanoglu su tutti). Un exploit estemporaneo? Non proprio. Considerando le gare del post-lockdown anche dello scorso campionato, il Milan ha infilato 16 risultati utili consecutivi (13 vittorie e 3 pareggi, contro Spal, Napoli e Atalanta), con in mezzo le tre partite di qualificazione alla fase a gironi di Europa League. Numeri che hanno fatto crollare le quote in ottica scudetto, come testimoniato da diversi blog del settore che mettono a disposizione anche le migliori recensioni sui casino italiani e legali. Insomma, la tendenza è chiara ma il calciomercato condotto quest’anno da Maldini e Massara è stato interessante ed ha soprattutto tenuto in grande considerazione il finale dell’ultima stagione.

Le conferme

Si è deciso, innanzitutto, di confermare Pioli, nonostante da tempo si desse per scontato l’arrivo del “guru” tedesco Ralf Rangnick. Di fronte ai risultati si è dovuto arrendere anche l’a.d. Ivan Gazidis, che dell’ex Schalke 04 e Lipsia era un fervido sostenitore.

Con la conferma di Pioli, a ruota è arrivata anche la decisione di continuare a puntare su Zlatan Ibrahimovic. I 39 anni si sentono e si notano in campo, inutile negarlo, ma il fuoriclasse svedese riesce a trovare ancora il modo per essere dominante: gol, assist, crescita esponenziale dei compagni di reparto attorno a lui. Ibra non sarebbe rimasto con Rangnick e non era scontata la sua conferma anche con Pioli alla guida: la trattativa per il rinnovo è stata lunga, la tensione è stata massima in alcuni momenti, alla fine è arrivato il finale più logico. Con lui sono rimasti Donnarumma e Calhanoglu: soprattutto per il primo saranno decisive le prossime settimane, in chiave rinnovo. Il portiere della Nazionale ha il contratto in scadenza nel 2021, per il Milan sarebbe un delitto perderlo a zero.

7 milioni di euro, infine, sono stati spesi per riscattare i cartellini di due “titolarissimi” di Pioli: Kjaer si sta dimostrando un centrale molto più affidabile, in quanto a costanza di rendimento, di quello che aveva cominciato la sua carriera ad alto livello proprio in Serie A, col Palermo. Su Saelemaekers, invece, in pochi puntavano: il belga è un prezioso jolly dal punto di vista tattico, tecnicamente non è il massimo ma ha saputo conquistarsi la fiducia dell’ambiente. 

I nuovi arrivi

Si è deciso, così, di continuare a puntare su alcuni veterani dello spogliatoio e scegliere in modo deciso la linea verde in sede di calciomercato. L’esempio più rilevante è ovviamente Sandro Tonali: il gioiellino ex Brescia fatica a trovare la giusta forma in questo inizio di stagione, ma l’investimento è a lungo termine (con Bennacer e Kessie, per ora, Pioli dorme sonni tranquilli). Tonali è stato soffiato all’Inter e le cifre testimoniano anche un’operazione “intelligente” di Maldini e Massara, con un occhio al bilancio: prestito oneroso da 10 milioni di euro, diritto di riscatto a 15 milioni, bonus da 10 milioni e percentuale sulla futura rivendita del 10% che andrà al Brescia. Per il classe 2000, contratto da 5 anni.

In prestito secco, invece, sono arrivati due gioielli del calcio europeo. Parliamo di Brahim Diaz e Diogo Dalot: lo spagnolo è stato ceduto dal Real Madrid ed è considerato uno dei più grandi talenti della nuova generazione del calcio iberico. Il terzino portoghese, invece, è un autentico “pallino” della dirigenza rossonera che lo ha prelevato dal Manchester United nonostante, almeno numericamente, non ci fosse un’urgenza impellente sulle fasce. Per entrambi, comunque, il Milan proverà a inserire un diritto di riscatto nel corso della stagione.

Detto del riscatto di Rebic (con Andre Silva che è rimasto all’Eintracht Francoforte) e dell’arrivo del giovane attaccante norvegese Hauge (costato 5 milioni e che aveva impressionato nel match di Europa League contro il Bodo Glimt), va dato un 7 al calciomercato del Milan. L’eccellenza non è stata raggiunta soprattutto per un motivo: Pioli avrebbe voluto un centrale di difesa e, in effetti, sono circolati tanti nomi negli ultimi giorni di mercato (Milenkovic su tutti). A gennaio, dovessimo vedere il Milan ancora lassù in classifica, sarà di certo questo il primo ruolo dove si interverrà.

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