Il Progetto scuola dei Bionics Buccinasco con gli istituti dell’infanzia del territorio: l’intervista a Massimo Biadigo
Abbiamo chiesto al responsabile del progetto scuole, Massimo Biadigo, quanto è importante lo sport e perché è importante che anche i giovanissimi inizino a praticarlo
L’intervista a Massimo Biadigo sul progetto nelle scuole di Buccinasco dell'associazione Asd Bionics per i piccoli alunni degli istituti dell’infanzia del territorio.
Il Progetto scuola dei Bionics Buccinasco: l’intervista a Massimo Biadigo
BUCCINASCO - Lo sport è vita. Lo sport è salute. Lo sport è insegnamento. Basterebbe citare alcuni grandi professionisti per comprenderlo ancor meglio. “Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarla, la difficoltà per vincerla” diceva Pierre de Coubertin, ma senza andare così indietro nella storia recente dell’uomo, basti pensare al nostro Jannik Sinner. Il campione altoatesino qualche tempo fa dopo una sconfitta: “O vinco, o imparo”.
Lo sport racchiude questo. La cultura del lavoro, la passione per il sacrificio, la felicità per il miglioramento. Lo sport è tutto questo ed è anche per questi motivi che bisogna motivare i giovani, e anche i meno giovani, a iniziare, continuare, proseguire con lo sport.
Asd Bionics nelle scuole Petrarca, Robarello e Robbiolo di Buccinasco
È su queste basi che prosegue la collaborazione dell'associazione Asd Bionics di Buccinasco con alcuni istituti scolastici locali. L’obiettivo è quello di sviluppare lo sport, per contribuire direttamente al sostegno ed alla formazione non agonistica dei cittadini più piccoli ed anche per seminare vivacità e gioco nelle ore scolastiche dei programmi educativi, abbiamo proposto, presentato ed ora avviato un progetto con il plesso Padre Pino Puglisi.
Dopo diversi anni di lavoro nella scuola primaria, abbiamo condiviso un progetto per le classi dell'infanzia negli istituti Petrarca, Robarello e Robbiolo. La dott.ssa, nonché vicepreside, Federica Andreoni è stata entusiasta di lanciare l’iniziativa su oltre dieci classi con la dott.ssa Giada Tampelli (psicologa dello sport ed istruttore di Basket con ASD Bionics).
Il progetto per i piccoli alunni: cosa prevede
Il disegno prevede di inserire nel gioco in palestra elementi base di motricità, nel rispetto di ogni talento, anche inclusivo, utilizzando elementi sensoriali ed attrezzature semplici, con esercizi e giochi statici, di equilibrio e dinamici. L’aspetto multidisciplinare è un valore determinante per i nostri giovani e giovanissimi atleti.
"Siamo entusiasti di questa opportunità e grati alle istituzioni per l’accoglienza"
Abbiamo raggiunto il responsabile del progetto scuole, Massimo Biadigo, per qualche domanda:
Quanto è importante lo sport per te e perché è importante che i giovani, anche giovanissimi, inizino a praticarlo. Qualsiasi esso sia.
Prima ancora dello sport dobbiamo pensare al gioco; qualsiasi attività sportiva disciplina i giochi, fissa alcune regole che non ledono il divertimento ma che mettono tutti in condizione di giocare. L’interpretazione, l’applicazione, la disciplina, in sostanza l’allenamento, daranno a tutti le opportunità di gareggiare. Quello che educatori ed insegnanti, secondo me, devono anteporre con i giovani, di ogni fascia di età, è aiutare gli sportivi a faticare e divertirsi. Lo sport organizzato e anche l’attività sportiva libera, fin dalla fanciullezza, è una scuola di vita individuale e collettiva.
In Italia lo sport è importante, ma è un “settore merceologico” molto complicato e mal regolamentato a differenza di altre Nazioni. Secondo te perché?
Ci sono discipline che nel passato, sia remoto sia più contemporaneo, hanno dato lustro nel nostro Belpaese. Pensiamo all’arte, alla musica e anche allo sport, tralasciando settori più tradizionali e sempre fondamentali. Nella scuola latitano progetti di orientamento su questi settori e soprattutto si è persa la convinzione dell'importanza formativa. In Giappone i bambini suonano e conoscono la musica perché è una materia insegnata a scuola. In molti stati europei lo sport, non la ginnastica, è materia educata in strutture moderne e sostenibili. Un buon cittadino è uno sportivo autentico e viceversa chi ama lo sport ha il senso civico di migliorare il suo Paese.
Giustamente si deve raccontare di “vivacità e gioco” mentre spesso si parla - anche tra i più piccoli - di risultati, vittorie, successi. Come mai c’è questa poca cultura dello sport come divertimento e si pensa sempre ad essere cinici anche nelle partite d’allenamento dei più piccoli?
Ogni attività organizzata, rispecchia i chiaroscuri della natura stessa dell’uomo. Dietro ad una bambina ed a un bambino che inizia una disciplina, c’è sempre il mondo degli adulti: genitori, istruttori e dirigenti. Il modello sociale, la contemporaneità e i social, a cui partecipa il mondo degli adulti, portano spesso a confondere le priorità anche nello “sport per tutti”. Giocare e fare sport, certamente competere nella crescita degli individui, rivaleggiare in competizioni anche di assoluto livello, dovrebbero sempre mantenere i valori fondamentali quali rispetto, lealtà, fiducia e consapevolezza che tutti possono sbagliare e che tutti possono migliorarsi. Non sempre il mondo adulto si richiama, e crede intimamente, a questi valori fondanti e ben più importanti di ogni risultato.
Fabio Fagnani