Stroncato da un malore muore l'ex campione di Mtb Dario Acquaroli
Aveva conquistato due titoli mondiali e due europei, trovato da altri ciclisti
Dramma nella mattinata di Pasqua a Camerata Cornello : Dario Acquaroli, ex campione di mountain bike è morto in una zona impervia mentre era in sella alla sua bicicletta.
La dinamica
Dario stava pedalando da solo, come faceva di solito, ed era atteso a casa della sorella per festeggiare la Pasqua in famiglia. La notizia ha lasciato sgomenti i tanti appassionati di mountain bike oltre naturalmente gli amici e i famigliari.
Pare sia stato trovato a terra in un tratto non difficile, al punto che si pensa più a un malore che a una caduta, ma le cause precise non sono state ancora accertate. Sul posto è stato inviato dal 118 l’elicottero decollato da Como e il personale del Soccorso alpino. A chiamare i soccorsi sono stati alcuni ciclisti che hanno trovato l’ex biker a terra, accanto alla sua bicicletta, lungo una mulattiera che da Cespedosio porta in paese. I soccorsi prestati sono risultati vani.
L’ex corridore abitava a San Pellegrino ed era originario di San Giovanni Bianco, in provincia di Bergamo.
Dario Acquaroli, un campione della mountain bike
Il palmarès di Dario Acquaroli è piuttosto sostanzioso: la partecipazione a 19 mondiali con la nazionale italiana tra cross country e marathon, vincendo due titoli europei (1992, 1993) e due titoli mondiali (1993, 1996) oltre a cinque titoli italiani (1992, 1993, 1996, 2000, 2005). Nella sua gratificante carriera ha difeso i colori di Team Bianchi, Full-Dynamix e Sintesi Larm.
Era responsabile marketing di Merida Italia
Appesa la bici al chiodo nel 2008 Acquaroli era diventato manager della Sintesi Larm, poi una esperienza al servizio della Vittoria Gomme come ambassador del marchio e quindi di Merida Italia, azienda che costruisce biciclette, di cui era diventato responsabile marketing.
In queste ore è ricordato da molti personaggi del ciclismo. Lo ricorda con commozione il presidente della Commissione Fuoristrada Massimo Ghirotto.
Il presidente Cordiano Dagnoni, a nome di tutto il Consiglio federale, della Federazione e del mondo del ciclismo esprime i sensi del più profondo cordoglio ai familiari per la tragica scomparsa.