Nona tappa del Giro d'Italia: vince Kooij, ma il protagonista è Alaphilippe
Sul podio anche Milan, arrivato secondo, e Molano al terzo posto
Su uno sfondo napoletano ieri si è svolta la nona tappa del Giro d'Italia che ha visto la vittoria dell'olandese Kooij.
Nona tappa del Giro d'Italia
I corridori hanno attraversato le suggestive località di Avezzano, Civitella, Sora, Cassino e altre ancora prima di raggiungere Napoli, passando per Licola, Monte di Procida, Pozzuoli e Coroglio.
Il vincitore della tappa è stato Kooij, un giovane olandese con grandi capacità di velocista che ha surclassato il favorito Milan nel finale. Al terzo posto si è piazzato Molano, lanciato dall'amico e compagno di squadra Pogačar. Quest'ultimo, nonostante la sua condizione di leader della classifica generale, ha dimostrato grande spirito di squadra aiutando il compagno nelle fasi finali della corsa.
Il protagonista è Alaphilippe
Ma il vero protagonista della giornata è stato Julian Alaphilippe, campione mondiale in carica e reduce da numerosi successi. Nonostante non sia riuscito a vincere la tappa, ha dimostrato grande determinazione e grinta, attaccando negli ultimi chilometri e dando spettacolo sulle salite finali. Pur non ottenendo la vittoria, ha dimostrato di essere ancora un avversario temibile e vivo.
Con la giornata di riposo per i corridori, è tempo di fare un bilancio della prima settimana di gara. La valutazione è positiva per tutti, con grandi performance, emozioni forti e tante sorprese che hanno arricchito il Giro d'Italia. Ora i ciclisti potranno rigenerarsi e prepararsi per le sfide che li attendono nella prossima settimana.
I voti
Tadej Pogačar: 10 e lode.
Come lui nessuno. Ha vinto in salita e a cronometro. Orchestra una squadra che non è fortissima, ma in cui ogni compagno riesce a dare il suo contributo al momento giusto. Il polacco Rafał Majka, nella veste di gregario, è un faticatore esemplare in salita che prepara l’affondo del capitano.
Lo sloveno fa lo strafottente eppure riesce ad essere simpatico a tutti (mistero). Ieri, per esempio, poteva risparmiarsi di tirare la volata al compagno Molano mettendo a repentaglio la propria incolumità. Cercasi direttore sportivo alla UAE Team Emirates.
Tadej ha un “motore” straordinario e dimostra di usare bene la testa. Nella cronometro di Perugia, che ha dominato, ha pedalato d’agilità nella prima parte per poi accendere il gas nella salita finale. Il suo avversario Geraint Thomas, invece, ha bruciato energie nella prima parte spingendo un rapporto troppo duro per esaurirsi come una candela negli ultimi sei chilometri.
Domenico Pozzovivo: 8
Finora è caduto due volte e ieri ha forato. Ha vinto il Nobel della sfortuna. Eppure terminerà il suo ultimo Giro d’Italia ed eguaglierà le 18 partecipazioni record di Miro Panizza. Chiamatelo Highlander. L’ultimo immortale.
Antonio Tiberi: 9
Voto alto per Antonio Tiberi, il giovane che vuole entrare fra i primi cinque della classifica generale e che punta a indossare la maglia bianca. Sul finale di Piani di Tivo ha persino osato attaccare la maglia rosa; due scatti secchi in salita che dimostrano carattere e gamba.
Geraint Thomas: 7
Corre forse per un onorevole piazzamento nella classifica generale, sul podio appena sotto a Et, l’extraterrestre sloveno. Deve solo sperare in una giornata no della maglia rosa e sfruttare l’esperienza. Ha sbagliato a interpretare la cronometro di Perugia, ma è un regolarista e nelle tappe più impegnative di montagna potrebbe far emergere il suo talento.
Julian Alaphilippe: 8
Un voto d’incoraggiamento per un grande campione che fatica a tornare quello che è stato. Ieri ci ha messo molta volontà e ha dimostrato di essere ancora sul pezzo. Un suggerimento ad Alaphilippe: concentrarsi su un paio di tappe e tentare di vincerle.
Davide Piganzoli: 7
La giovane promessa, 21 anni, si è messo in evidenza, ma è a oltre 9 minuti dalla maglia rosa. Si farà.
Martin Marcellusi: 7
Il ragazzo romano della VF Group Bardiani CSF Faizané è sempre all’attacco, lotta per i Gpm e i traguardi volanti. Sa interpretare un ciclismo romantico, vecchia scuola, che piace ai tifosi. Premio combattività.
Jhonatan Narvaez: 8
L’ecuadoregno è stato protagonista della prima settimana di corsa. La prima maglia rosa presa a Torino battendo in volata Pogačar ieri ha fatto uno show tentando di mettere tutti i velocisti nel sacco con un attacco intelligente. Ci ritenterà.
Andrea Vendrame: 7
Non gode di grandi attenzioni da parte della stampa, eppure c’è.
Mirco Maestri e Andrea Pietrobon: 8
Un bel voto per l’impegno dei due compagni della Kometa Polti che, nella tappa di ieri, hanno macinato insieme chilometri e chilometri nella tappa di ieri, come in un Trofeo Baracchi, prima di essere inghiottiti dal gruppo.
Angelo De Lorenzi