IN PUNTA DI SELLINO

Alla Liegi-Bastogne-Liegi: Evenepoel si ripete.

Il momento decisivo della corsa a 33 chilometri dal traguardo con lo scatto di Evenepol sulla Redoute

Alla Liegi-Bastogne-Liegi: Evenepoel si ripete.
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L'edizione numero 109 della Liegi-Bastogne-Liegi se l'aggiudica Remco Evenepoel, della Soudal-QuickStep.

Il duello mancato

Doveva esserci il duello tanto annunciato fra Pogacar ed Evenepoel, ma una caduta ha messo fuori gioco lo sloveno. Risultato: dominio assoluto del campione del mondo che ha conquistato per la seconda volta la Doyenne, ovvero la decana, la più antica tra le “classiche”. Terminate le quali ora si pensa alle grandi corse a tappe a cominciare dal Giro d’Italia, che partirà il 6 maggio dall’Abruzzo.

La gara

Il colpo di scena c’è stato a 170 km dal traguardo quando il favorito, Tadej Pogacar, è caduto in un tratto di discesa. Lo sloveno ha provato a risalire in bicicletta, ma il dolore l’ha costretto a issare bandiera bianca. Per lui gli accertamenti in ospedale: frattura multipla allo scafoide della mano sinistra. Peccato per lui e per lo spettacolo.

La corsa era stata caratterizzata dalla fuga di un gruppo composto anche da Simone Velasco, che ha resistito in avanscoperta sino alla salita decisiva della Redoute. Sull’italiano si era portato l’ottimo Jan Tracknick. I due avevano corso in tandem, ma il gruppo dei migliori era riuscito a recuperare sulla Côte della Redoute. Qui si è decisa la corsa, come da copione. I chilometri e i continui saliscendi avevano già provocato una selezione naturale mentre i compagni di squadra di Evenepol dettavano il ritmo. In evidenza il francese Alaphilippe nella versione di supergregario in attesa di rivederlo competitivo come ai bei tempi.

Una Liegi-Bastogne-Liegi durissima

Il momento decisivo della corsa a 33 chilometri dal traguardo con lo scatto di Evenepol sulla Redoute, dietro Pidcock, che dopo qualche centinaio di metri riesce ad andare sull’attaccante, a rincorrere Ciccone con lo svedese Skjelmose. Poi nella discesa allunga il campione del mondo, in difficoltà Pidcock. Al ritmo del belga nessuno riesce a resistere, nelle discese è persino guardingo e arriva nel finale rilassatissimo come stesse partecipando a una corsa amatoriale.

Dietro si danno da fare, ma recuperano di poco lo svantaggio rispetto a super Remco.

Seconda posizione per Tom Pidcock, terza per Santiago Buitrago e quarta per Ben Healy, una delle rivelazioni di questo ultimo periodo di stagione. Miglior italiano di giornata Giulio Ciccone, che dopo aver provato a inseguire Pidcock ed Evenepoel insieme al compagno di squadra Skjelmose, paga dazio nel finale e non entra nella top ten. L’abruzzese lo ritroveremo protagonista al Giro d’Italia.

Ordine di arrivo

1. Evenepoel Remco (Soudal Quick-Step) in 6:15:49
2. Pidcock Tom (INEOS Grenadiers) + 01:06
3. Buitrago Santiago (Bahrain Victorious)
4. Healy Ben (EF Education-EasyPost) + 01:08
5. Madouas Valentin (Groupama-FDJ) + 01:24
6. Martin Guillaume (Cofidis) + 01:25
7. Benoot Tiesj (Jumbo-Visma) + 01:37
8. Konrad Patrick (BORA-hansgrohe) + 01:48
9.  Skjelmose Jensen Mattias (Trek-Segafredo)
10. Hirschi Marc (UAE Team Emirates)
11. Van Gils Maxim (Lotto Dstny)
12. Woods Michael (Israel-Premier Tech)
13. Ciccone Giulio (Trek-Segafredo)

Angelo De Lorenzi

 

 

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