Addio ad Ercole Baldini, il Treno di Forlì
Suo il record dell’ora al Vigorelli nel 1956 quando strappò il primato ad Anquetil
Addio ad Ercole Baldini, il Treno di Forlì
“Il Treno di Forlì”: era il suo soprannome, per le straordinarie doti di passista. All’età di 89 anni ieri è morto Ercole Baldini, uno dei grandi protagonisti del ciclismo italiano a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. Si è spento nella sua abitazione di Villanova diventata da tempo una sorta di casa museo con tutti i ricordi e i cimeli della sua carriera.
Nei suoi pochi anni da ciclista professionista (1957-1964) vinse tantissimo, al punto che molti tifosi lo avevano individuato come il successore naturale di Fausto Coppi. Un paragone per nulla azzardato se andiamo a sfrucugliare il suo palmarès: un Grand Prix des Nations (l’attuale Mondiale a cronometro), un campionato italiano su pista, due campionati italiani su strada, un campionato del mondo su pista, un campionato mondiale su strada, un titolo olimpico in linea (Melbourne 1956) ed un Giro d’Italia (nel 1958). Suo anche il record dell’ora nel 1956 quando al Vigorelli arrivò a 46,394 km strappando il primato ad Anquetil.
Ercole Baldini è stato il primo e unico ciclista ad aver vinto l’oro olimpico, il titolo mondiale e una delle grandi corse a tappe.
Vinse il Trofeo Baracchi in coppia con Fausto Coppi
Una delle sue prime vittorie da professionista fu il Trofeo Baracchi corso in coppia con Fausto Coppi; ad alcuni parve un simbolico passaggio di testimone, però mai avvenuto.
La stella di Baldini luccicò tantissimo, ma per pochi anni; la sua parabola discendente cominciò presto a causa di alcune disfunzioni fisiche mai chiarite, forse derivanti da complicazioni dell’intervento chirurgico per appendicite cui si era sottoposto nel 1959.
Il ricordo di Ercole Baldini nelle parole del sindaco di Forlì
Le parole del sindaco di Forlì Gian Luca Zattini: “È difficile trovare le parole adeguate per descrivere la grandezza, tanto nel ciclismo, quanto nella vita di Ercole Baldini, il Treno di Forlì”. “La notizia della sua scomparsa – aggiunge il primo cittadino forlivese – ci lascia senza parole perché per tutti noi Ercole è sempre stato, e sempre sarà, una bandiera, un simbolo d’identità, un vero e proprio mito dello sport professionistico in grado di appassionare, coinvolgere ed emozionare, nonché un testimone esemplare della capacità di saper costruire un percorso di enorme successo mettendo a frutto impegno, sacrificio, lealtà e correttezza”.
Angelo De Lorenzi
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