Oro e argento: cosa c’è da sapere in caso di vendita

Oro e argento: cosa c’è da sapere in caso di vendita

Gioielli tramandati in famiglia, monete da collezione, oggetti d’uso quotidiano: sono numerose le forme in cui oro e argento entrano nella vita delle persone e altrettanto frequenti sono le situazioni in cui si valuta l’opportunità di convertirli in liquidità, non sempre per necessità, ma perchè è un momento veramente unico per realizzare.

Naturalmente, quando si decide di vendere metalli preziosi è importante sapere come vengono classificati questi preziosi, quali fattori considerare per determinare la convenienza della propria scelta e come si svolge il processo di valutazione da parte dei compro oro.

Per fornire una panoramica dettagliata e puntuale in merito nel nostro articolo, abbiamo interpellato Mauro Galignani, titolare di Compro Oro Bande Nere, una delle realtà più importanti del settore, punto di riferimento da oltre 20 anni per la città di Milano.

La classificazione dell’oro e dell’argento

L’oro utilizzato in gioielleria o in oggetti di uso comune non è mai puro, in quanto l’oro puro si presenta quasi sempre sottoforma di lingotti: l’oro degli oggetti viene sempre legato ad altri metalli per migliorare la resistenza e la lavorazione. La classificazione avviene quindi in base al titolo, ossia alla quantità di oro puro contenuta nella lega, indicata in carati o in millesimi.

Le leghe più diffuse sono il 24 carati, cioè l’oro puro dei lingotti (999 millesimi), il 22 carati delle monete (900 o 916 millesimi), il 18 carati dei gioielli (750 millesimi), il 14 carati (585 millesimi) e il 9 carati (375 millesimi), usati anch’essi per oggetti di gioielleria.

Ciascuna presenta caratteristiche differenti: l’oro a titolo più alto è più malleabile e di colore più intenso, mentre le leghe con percentuali inferiori risultano più resistenti e tendono a tonalità più chiare. Le colorazioni giallo, bianco, rosso o rosa dipendono dalla quantità di metalli impiegati insieme all’oro.

Anche l’argento viene generalmente lavorato in lega. In questo caso, i titoli più diffusi in Italia sono l’800 o il 925 millesimi, ovvero 80% o 92,5% di argento puro: il 925 solitamente viene usato per i piccoli oggetti di gioielleria, mentre l’800 viene usato per oggetti più grandi come posate, ciotole, piatti etc.

Una convinzione da sfatare: l’ossidazione non riduce il valore dell’argento

Tra i dubbi più frequenti di chi possiede oggetti in metalli preziosi c’è l’idea che lo stato superficiale incida sulla valutazione economica. Nel caso dell’argento, in particolare, si tende a ritenere che eventuali segni di ossidazione ne riducano il valore. Si tratta di una convinzione errata: l’ossidazione è un fenomeno naturale che non altera in alcun modo la quantità di metallo puro presente nella lega, parametro fondamentale per la determinazione del prezzo.

Un oggetto opacizzato o annerito conserva lo stesso valore intrinseco di un pezzo visivamente integro. Gli operatori professionali sono perfettamente in grado di analizzarne la composizione, indipendentemente dalle condizioni esterne. Resta comunque consigliabile una corretta conservazione — in ambienti asciutti, lontano da fonti di umidità e agenti chimici — per facilitare l’identificazione e la valutazione al momento della vendita.

Quando prendere in considerazione di vendere oro e argento

Stabilire il momento più adatto per vendere oro e argento significa considerare una serie di variabili.

In alcuni casi, la decisione nasce da esigenze concrete e immediate, mentre in altri incide solamente il fatto di liberarsi di oggetti che non vengono più utilizzati: affrontare una spesa imprevista, ottenere liquidità senza ricorrere a prestiti, oppure conferire nuovo valore a beni inutilizzati da tempo. In queste circostanze, il fattore soggettivo prevale su ogni considerazione di mercato, rendendo la vendita una scelta personale.

Quando non si è vincolati da urgenze personali, è importante in fase di valutazione tenere conto del contesto economico e dell’andamento delle quotazioni. Oro e argento, pur differendo per caratteristiche fisiche e destinazioni d’uso, sono infatti entrambi influenzati da un insieme di fattori economici e finanziari di portata globale.

In questi casi, può essere utile consultare approfondimenti dettagliati e aggiornati, come per esempio la guida dedicata a quando conviene vendere oro e argento disponibile sul sito di Compro Oro Bande Nere, così da informarsi adeguatamente e prendere decisioni del tutto consapevoli.

Come viene effettuata la valutazione dell’oro e dell’argento

Quando si porta un oggetto in oro o in argento presso un compro oro, la prima operazione che viene effettuata è l’identificazione del metallo e del suo grado di purezza, attraverso la lettura del marchio di punzonatura, che indica la percentuale di metallo puro presente nella lega. Se il punzone non è leggibile o è assente, si procede con un test chimico (un semplice reagente liquido) o elettronico per determinarne la caratura o il grado di purezza.

Una volta accertata la composizione, l’oggetto viene ispezionato visivamente per identificare eventuali parti non metalliche, come pietre, inserti o componenti in altri materiali. In caso siano presenti, vengono rimossi o esclusi dalla pesatura, in modo che il calcolo si basi esclusivamente sul peso netto del metallo.

Si passa poi alla pesatura con una bilancia di precisione omologata, alla vista del cliente. L’operatore verifica il peso esatto, espresso in grammi, e lo annota insieme alla caratura precedentemente rilevata.

Infine, viene effettuato il calcolo del valore: il peso del metallo, depurato da elementi estranei, viene moltiplicato per la quotazione corrente al grammo applicata a quella specifica lega. Questo permette di formulare una proposta economica trasparente, che il cliente può decidere se accettare o meno.

L’intera procedura, affidandosi a realtà affidabili come Compro Oro Bande Nere, avviene in presenza del cliente, con strumenti certificati e passaggi chiari, così da garantire una valutazione tracciabile, verificabile e conforme agli standard richiesti dalla normativa.