Che cosa sono i Big Data?
I Big Data sono i dati digitali che vengono utilizzati in grandi quantità dalle aziende, allo scopo di poterli analizzare. Questo enorme flusso di dati è generato dall’automazione della maggior parte delle attività compiute attraverso lo smartphone. Difatti l’attività di comunicazione su internet è accessibile a chiunque, ad esempio tramite email oppure con la condivisione di contenuti sulle piattaforme social. In pratica però questa mole di dati non ha utilità se non è soggetta ad analisi. Le caratteristiche dei Big Data sono state definite negli anni 2000. Come spiega Digital4, nel 2001 Doug Laney descrisse in un report il Modello che descrive in modo sintetico i Big Data con 3V: Volume, Velocità e Varietà. Un modello semplice per definire i nuovi dati generati dell’aumento delle fonti informative e più in generale dall’evoluzione delle tecnologie. Oggi il paradigma di Laney è stato arricchito dalle variabili di Veridicità e Variabilità e per questo si parla di 5V.
Nuove professionalità
Le professionalità in questo campo sono una novità lavorativa e sono in continua evoluzione. Bisogna ricordare che a seconda delle dimensioni aziendali e del settore, le aree di competenza possono differire. Alcuni profili professionali potrebbero riunirsi in un’unica figura, mentre in altri casi sono presenti ruoli specifici. Il data analyst e il data scientist elaborano i Big Data per poter estrapolare delle informazioni necessarie al processo decisionale aziendale. Il data scientist è esperto in modelli statistici e ha una visione globale dei dati grezzi. Il data analyst si concentra su un’unica fonte di dati e la esamina grazie a un modello prestabilito. Ha il compito di produrre informazioni per incrementare la conoscenza dei clienti. Analizza anche l’impatto delle azioni compiute sulla base della strategia di marketing aziendale. Le opportunità di lavoro da data analyst sono in continua crescita e la possibilità di candidarsi, acquisendo le competenze con un corso di formazione intensivo, sono reali. Una guida completa su come trovare lavoro nel mondo della programmazione, realizzata dal centro di formazione Aulab, fornisce i giusti consigli per avviare la carriera lavorativa in questo settore.
Big Data e Marketing
Le ricerche di mercato, grazie ai Big Data, sono più efficaci e consentono di sviluppare prodotti adatti alle esigenze dei clienti. I comportamenti dei consumatori sono oggetto di analisi per dare la possibilità all’azienda di proporre offerte mirate. È importante comunque stabilire una procedura per questa tipologia di attività sui Big Data. Le correlazioni tra i dati sono fondamentali per avere le basi su cui lavorare. I dati interni sui clienti, raccolti dall’azienda, sono complementari alla fonte di dati esterni. Deve essere creato un database che viene usufruito dai vari reparti aziendali. Le attuali strategie vanno a integrarsi con lo studio dei successivi passi da compiere in futuro, a seconda delle tendenze che emergono dall’esame dei dati. Il reparto marketing e i tecnici dei Big Data devono stare a stretto contatto per lavorare al raggiungimento di precisi obiettivi.
È realizzabile una segmentazione della clientela per la futura offerta di prodotti che soddisfino ogni categoria di consumatori. Il flusso di Big Data è acquisito in un’ottica a lungo termine che non si esaurisce, ma rappresenta una connessione con l’esterno per individuare i cambiamenti in atto. L’azienda a questo punto è più flessibile nell’adattarsi ai nuovi trend di mercato per accontentare i clienti. Allo stesso modo le campagne di comunicazione sono meglio indirizzate. L’azienda non si rivolge a un pubblico ma al suo pubblico, a un target specifico. I Big Data permettono alle figure professionali, incaricate del marketing aziendale, di non spingere per la vendita ma di inviare messaggi personalizzati a seconda delle azioni compiute. Ad esempio se il carrello di acquisto è stato abbandonato, il cliente riceve un’email promemoria per completare l’ordine.