la replica del Comune

Trezzano, la Commissione Antimafia parte tra le polemiche: Russomanno presidente, vicepresidenza all’opposizione

Dopo le accuse dei partiti di minoranza arrivano le decisioni dell'Amministrazione comunale nelle parole del sindaco Morandi

Trezzano, la Commissione Antimafia parte tra le polemiche: Russomanno presidente, vicepresidenza all’opposizione
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Solo qualche giorno fa i partiti di minoranza del Consiglio Comunale di Trezzano sul Naviglio (Noi per Trezzano, Lista AVS Il Ponte e Partito Democratico) in un comunicato stampa inviatoci in redazione avevano denunciato che la maggioranza aveva disertato la prima seduta della Commissione Consiliare Antimafia, impedendone l’insediamento.

Commissione Antimafia a Trezzano: dopo le polemiche nominat il presidente 

TREZZANO SUL NAVIGLIO - Quello che nel loro scritto avevano definito "un grave atto di irresponsabilità politica e istituzionale" è avvenuto "dopo mesi, anzi anni, nei quali l’attuale Amministrazione Comunale Trezzanese ha decantato l’importanza e la preziosità di Istituire una Commissione Comunale Antimafia", così le loro parole.

Al termine della loro denuncia chiedevano pubbliche spiegazioni all'Amministrazione comunale e che venisse assunta la responsabilità di questo episodio. "La democrazia si difende con la presenza, il confronto e l’azione. Chi si sottrae, se ne assume il peso davanti alla città".

La risposta dell'Amministrazione comunale: vicepresidente alla minoranza

Ora, passato qualche giorno, è in effetti arrivata la risposta nelle parole del sindaco Morandi. Ecco la sua dichiarazione.

La dichiarazione del sindaco Giuseppe Morandi

"Nonostante l'ennesimo e strumentale polverone sollevato a seguito della riunione relativa alla Commissione Antimafia, comunico che la maggioranza da me rappresentata, dopo un confronto interno è arrivata, in maniera compatta e unanime, ad individuare nella figura del consigliere Giuseppe Russomanno la carica di presidente della Commissione in questione.

"5 partiti, 5 pensieri"

Sempre in maniera unanime abbiamo stabilito che a decidere il vicepresidente sia la minoranza. Tengo altresì a comunicarvi che il piccolo intoppo è nato dal fatto che di fronte a 5 partiti, e quindi 5 pensieri, è giusto dare voce alla pluralità che sta alla base di ogni democrazia".

 

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