Stop dal Prefetto agli accertamenti sugli spostamenti effettuati dalla polizia locale
Il primo a manifestare perplessità è il sindaco Segala: "Forte disappunto, gli agenti sono fondamentali in questo momento di emergenza"
Stop dal Prefetto agli accertamenti sugli spostamenti effettuati dalla polizia locale
Stop dal Prefetto agli accertamenti sugli spostamenti effettuati dalla polizia locale
SAN GIULIANO MILANESE – “Una misura che ci sorprende e verso cui mostriamo un forte disappunto, soprattutto in considerazione dello straordinario impegno che in questi giorni la polizia locale ha dimostrato nel vigilare sull’effettivo rispetto delle misure volte al contenimento del contagio”.
Il sindaco Marco Segala
Il sindaco di San Giuliano Milanese Marco Segala si schiera al fianco dei propri agenti, di fatto “delegittimati” nell’esercizio delle loro importanti funzioni in questo periodo di crisi ed emergenza sanitaria. Secondo le nuove disposizioni della Prefettura, infatti, da oggi “il corpo della polizia locale non potrà eseguire le verifiche formali delle motivazioni degli spostamenti e il rispetto delle misure del decreto ministeriale”, affermano dal Comune e aggiungono: “Pertanto, per segnalare assembramenti e spostamenti di persone bisognerà contattare la polizia, i carabinieri o la guardia di finanza”. “In un momento come questo credo che lo Stato debba unire le forze, schierando anche l’Esercito nelle strade, in quanto sappiamo che la polizia locale e i carabinieri da soli non riusciranno a presidiare le nostre città”, ancora il sindaco.
Le perplessità
Una decisione, da parte della Prefettura, che ha lasciato perplesse molte persone. Secondo alcuni che hanno sollevato la polemica, la Prefettura in questo modo “evita di corrispondere agli operatori della polizia locale l’indennità di Ordine Pubblico. Così ci trattano da polizia di serie B invece di garantire la sicurezza e l’ordine pubblico con tutti i mezzi a disposizione. Si preferisce togliere le pattuglie della polizia locale dalle strade pur sapendo che spesso sono le uniche pattuglie in servizio, soprattutto in alcune zone in cui carabinieri, polizia e guardia di finanza sono decimati da una politica di non assunzioni”. Secondo la missiva mandata dalla Prefettura, “le polizie locali, anche in occasione dell’ordinaria attività di controllo su strada, eviteranno di procedere alla formale verifica delle motivazioni dello spostamento, rimesse alla competenza delle forze dell’ordine”.
La richiesta di spiegazioni
Il sindaco Segala ha quindi scritto al Prefetto informandolo che “con effetto immediato, il personale operante cesserà le operazioni di verifica dei formali spostamenti e degli assembramenti delle persone che si verificano nel territorio, demandando tale incombenza alle forze di polizia a ordinamento statale”. Ha chiesto spiegazioni al Prefetto anche l’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia Riccardo De Corato: “Immagino che la decisione sia stata presa per opportune ragioni, ma non essendo a conoscenza delle stesse le chiedo se possibile conoscerle, in modo da rispondere a tutte le domande pervenute. Come sa, in questo periodo siamo impegnati a costruire un progetto per cofinanziare i servizi delle polizie locali ed è desiderio di Regione contribuire con il massimo sostegno alle iniziative volte a fronteggiare questa emergenza”.
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