Parlare di politica nazionale a Ferragosto
La situazione politica italiana si merita uno spiegone
Parlare di politica nazionale a Ferragosto.
Parlare di politica nazionale a Ferragosto
“La situazione politica è grave ma non è seria” è il motto che si legge in questi giorni qua e la nei giornali. Una frase che sottolinea il fatto che ogni giorno ci troviamo davanti a sorprese, imprevisti e fatti paradossali che ci fanno esclamare “non ci posso credere”.
Giovedi
8 agosto, Matteo Salvini stacca la spina del governo: deposita una mozione di sfiducia contro il Primo ministro Giuseppe Conte. Il fatto è che litiga tutti i giorni con Di Maio, non si capisce più che cosa fa il Governo, e soprattutto i sondaggi gli danno così tanti voti che se tutto va bene potrebbe avere la maggioranza assoluta, magari con un piccolo aiutino del partito della Meloni, Fratelli d’Italia, che i sondaggi danno in crescita. Ci sta, vuol passare all’incasso elettorale della sua lunga campagna elettorale: elezioni subito.
Venerdi
9 agosto, il presidente Giuseppe Conte in conferenza stampa annuncia che la crisi si fa in Parlamento perché l’Italia è una Repubblica parlamentare: «Andrò in Parlamento a dare spiegazioni sulla crisi».
Domenica
11 agosto, Matteo Renzi, segretario emerito del PD, detta la linea del PD all’insaputa del Segretario in carica Nicola Zingaretti. La linea è: no elezioni, governo istituzionale e taglio dei parlamentari come da legge proposta da M5S. Quindi? Sorpresona: il governo PD-M5S s’ha da fare. Rabbia e proteste nel PD: ma chi si crede di essere? Detta lui la linea del Partito? Zingaretti risponde: no, è un errore, sarebbe un aiuto a Salvini, si deve andare a votare subito.
Lunedi
12 agosto, riunione dei capigruppo per calendarizzare gli interventi di Conte e le mozioni di sfiducia (a Conte della Lega, a Salvini del PD). Non c’è l’accordo all’unanimità il Presidente del Senato decide di demandare la decisione all’aula.
Martedi
13 agosto, ore 18 si riunisce il Senato. Mossa a sorpresa di Salvini. Dice a M5S: volete il taglio dei parlamentari? Va bene, ve lo concedo, votiamolo, poi si va alle elezioni. In tutte le votazioni che seguono Lega+FI+PLI vanno sotto: sono in minoranza. In serata Patuelli e Di Maio (M5S) hanno tenuto il punto e hanno dichiarato: Salvini se vuoi votare la legge taglia parlamentari devi ritirare la sfiducia a Conte. Richiesta ovviamente irricevibile per Salvini.
Cosa ci dobbiamo aspettare?
Non abbiamo la sfera di cristallo ma per come si sono messe le cose ora possiamo pensarla così: al 70% governo di legislatura PD+M5S+Altri, al 30% al voto subito. I numeri: in Senato il partito del non voto conta su 173 voti potenziali su 316; alla Camera conta su 342 voti su 630. Salvini, per ora non ha vinto, ma sul lungo periodo, messo dalle circostanze in campagna elettorale permanente, liberato dalle senza responsabilità di governo, potrebbe avere una straordinaria rivincita.
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