ELEZIONI COMUNALI 2021

Milano al voto: affluenza, candidati ai seggi e tutti gli aggiornamenti

Resteranno aperti fino alle ore 15 di oggi, lunedì 4 ottobre, i seggi elettorali nella città di Milano.

Milano al voto: affluenza, candidati ai seggi e tutti gli aggiornamenti
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Milano al voto: affluenza, candidati ai seggi e tutti gli aggiornamenti.

Milano al voto: affluenza, candidati ai seggi e tutti gli aggiornamenti

MILANO - Chiuderanno alle ore 15 di oggi, lunedì 4 ottobre, i seggi elettorali nella città di Milano e dopo poche ore scopriremo chi saranno i due contendenti al ballottaggio (o addirittura, se questo supererà il 50%+1 al primo turno, il nome del nuovo sindaco).

Alle ore 23 affluenza al voto solo al 37,7%

Come riporta Prima Milano, è del 37,7% l'affluenza al voto per le elezioni comunali di Milano alle ore 23, secondo i dati di Palazzo Marino. Il dato è relativo 1235 sezioni elettorali pervenute su 1248 presenti in città (pari al 98,9%). Alle elezioni del 2016 l'affluenza, alle ore 23 di domenica, si era attestata al 54,6%, ma in quell'occasione si votava solo la domenica fino alle 23, quindi si trattava del dato definitivo.
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Seggi ancora aperti oggi fino alle 15

Per queste elezioni 2021, invece, i seggi hanno riaperto questa mattina, e resteranno aperti dalle 7 alle 15. Al momento si è votato di più nel Municipio 3 (40,2%, dato definitivo di 133 sezioni su 133 ), mentre il dato più basso è nel Municipio 1 (34,7%, dato definitivo di 104 sezioni su 104).

Nel 2016 l'affluenza alle ore 19 di domenica si era attestata al 42%

Era del 31.02%, invece, l'affluenza al voto per le elezioni comunali di Milano alle ore 19, secondo i dati di Palazzo Marino. Alle elezioni del 2016 l'affluenza, alle ore 19 di domenica, si era attestata al 42%, ma in quell'occasione si votava solo la domenica fino alle 23. Si è votato di più nel Municipio 3 (32,85 %, dato definitivo di 133 sezioni su 133), mentre il dato più basso è nel Municipio 1 (27,66 %, dato definitivo di 104 sezioni su 104).

L'appello del sindaco uscente Sala

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Il voto del sindaco Giuseppe Sala nel seggio di via Goito (Foto Mianews)
Il sindaco Giuseppe Sala ha votato al seggio di via Goito nella sezione elettorale del liceo classico Parini. Una volta entrato nella cabina numero 2 della sezione 512 ha espresso la sua preferenza.
“Votare è un diritto e un dovere, cinque anni sono lunghi. È un voto importante. Per cui andiamoci tutti” ha fatto appello il sindaco una volta uscito dal seggio. In merito alla bassa affluenza nel 2016 e sulla possibilità che Milano possa rispondere diversamente Sala ha aggiunto: “È difficile dirlo. Per lo meno lo spero, perché quello per il sindaco e un voto importante per i cinque anni che ci aspettano. Di nuovo, consiglio a tutti di andare a votare”, ha concluso.

Anche il candidato Bernardo ai seggi

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Il candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo al seggio di via Mauri (Foto Mianews)
"Le parole d'ordine di oggi sono libertà e democrazia. Tutti i cittadini oggi dovrebbero essere qui e in tutti i seggi elettorali, è la massima espressione della nostra democrazia: tutti vadano a votare. E non è solo l’augurio ma la richiesta di tutti noi. Non solo dei candidati ma della città di Milano perché possa cambiare. È un gesto di libertà per scegliere chi guiderà la città del futuro. E' gesto per dire che Milano c’è, è presente e ha quel coraggio che i cittadini milanesi hanno per scegliere la loro guida". Lo ha detto il candidato sindaco Luca Bernardo che a mezzogiorno si è recato a votare al seggio 373 della Scuola Media Angelo Mauri, in zona corso Vercelli. accompagnato al seggio dalla moglie Francesca.
"Ho avuto grandi soddisfazioni dalla campagna elettorale perché ho incontrato tante persone e che meritavano di essere ascoltate. - ha spiegato Bernardo - Lo abbiamo fatto, non abbiamo parlato di ideologie ma di programmi, di persone al centro, di inclusione e, soprattutto, abbiamo fatto proposte che si tradurranno in impegni, non promesse". Bernardo ha risposto ai giornalisti che gli han chiesto, scherzando, se avesse fatto il voto disgiunto ha risposto: "Assolutamente no. Non ho seguito il consiglio del candidato sindaco uscente".
Il candidato sindaco ha poi aggiunto che attenderà l'esito delle urne in famiglia: "Mi godo i miei cari, che non vedo da tanto tempo. Ieri sono andato al cinema a vedere l’ultimo film di James Bond. Sarà una giornata tranquilla di famiglia, tutti insieme che tutte le famiglie milanesi". La moglie Francesca ha detto di essere felice della candidatura del marito: "Adesso lo sono. Prima ero un po’ spaventata. Già non lo vedevo molto prima, con questo impegno… però mi ha promesso che mi dedicherà comunque del tempo".

Berlusconi al seggio

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Silvio Berlusconi al seggio di via Ruffini
Alle elezioni comunali di Milano “io mi aspetto un buon risultato per quello che riguarda i voti alle liste dei partiti, per quanto riguarda i candidati sindaci vedremo, saranno i milanesi a decidere”. Così Silvio Berlusconi ai cronisti fuori dal seggio di via Ruffini dove ha votato. Sulla campagna elettorale "io ho lavorato da casa, dove richiesto ho fatto telefonate anche ai comizi, credo di avere dato il contributo che potevo dare responsabilmente con molto convincimento".
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Sulla scelta del candidato, "i candidati sono quelli che vengono fuori dalle scelte di questo o quel leader di partito invece che da scelte democratiche, quindi forse la prossima volta bisognerà cambiare sistema".

Il candidato Paragone rompe il silenzio elettorale sui social

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Gianluigi Paragone, candidato sindaco di Italexit, posta sui social un video nel giorno del voto attaccando la stampa e chiedendo ai milanesi di votarlo: "Bisogna mandare un segnale fortissimo, alla faccia di tutti quelli che hanno negato l'informazione e impedito la conoscenza dei candidati", ha detto tra l'altro.

Il candidato Mauro Festa

"Strano ed emozionante trovare il mio nome sulla scheda elettorale e il logo del nostro Partito". Così Mauro Festa. candidato sindaco del Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale, dopo il voto. "È stato un percorso faticoso ma pieno di soddisfazione e comunque andranno le votazioni abbiamo fatto qualcosa di unico: portare un partito neocostituito e “scomodo” nelle più grandi città italiane, farlo dichiarare Partito di Interesse Nazionale, attirare l’attenzione della destra e della sinistra , ottenere credibilità e convincere della serietà del progetto. Io sono molto contento e soddisfatto, il dado è tratto e non si torna più indietro. La comunità LGBT+ da oggi ha una voce forte che viene ascoltata e rispettata".

 

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