Il sindaco di Milano Sala interviene sul dibattito Pd: "Non basta sostituire un segretario"
"Si può parlare di segreterie e di congressi, ma c’è subito, da oggi, da lottare per difendere le ragioni di tutti coloro che riteniamo di rappresentare".
Il primo cittadino di Milano esprime preoccupazione sul fatto che, per esempio, il terzo giorno dopo le elezioni gli esponenti di Fratelli d'Italia oltre alla volontà di cambiare la Costituzione perché sarebbe troppo vecchia vanno subito sulla legge 194, e dice la sua sul futuro del nuovo segretario del Partito.
Il sindaco Sala sul futuro del Pd
MILANO - Il sindaco Giuseppe Sala, dopo la sconfitta elettorale che però, in controtendenza col resto d'Italia ha visto riaffermarsi il Pd come primo partito a Milano città, interviene sul futuro congresso del Partito. Queste le sue parole su Instagram: "Fra pochi mesi avremo una nuova segreteria del PD. La nona in quindici anni. Con una progressione che può insidiare il turnover record di allenatori della mia Inter: quattordici in quindici anni. Nel centrodestra invece ci sono gli stessi vertici di Forza Italia, della Lega e di Fratelli d’Italia rispettivamente dal 1994, dal 2013 e dal 2014.
"Non basta sostituire un segretario"
La politica è in apparente movimento continuo, ma nella realtà è gattopardesca. Per cambiare veramente non basta sostituire un segretario con un altro o un’altra, peraltro secondo una scansione che sta ormai diventando una brutta tradizione (composizione delle liste elettorali, sconfitta, dimissioni del segretario che quelle liste ha composto). C’è un problema è più profondo, l’abbiamo capito tutti. E io aggiungo che ci sono delle urgenze vere, certamente più sentite dai cittadini rispetto alla corsa a candidarsi a guidare il PD".
Intanto FdI già attacca Costituzione e legge 194
"Vi invito a riflettere anche sul fatto, per esempio, che al giorno tre dopo le elezioni, oltre alla volontà di cambiare la Costituzione perché sarebbe troppo vecchia, gli esponenti di Fratelli d'Italia vanno subito sulla legge 194, che garantisce il diritto all'aborto. Sappiamo bene cosa significa toccare quella legge. C'è un'intera visione del mondo dietro a questa ambizione. Ecco: non è la mia visione.
Per cui mettiamoci in testa una cosa. Si può parlare di segreterie e di congressi, ma c’è subito, da oggi, da lottare per difendere le ragioni di tutti coloro che riteniamo di rappresentare. Se non saremo in grado di farlo, cercheranno altri rappresentanti (veri o presunti tali)", conclude il sindaco di Milano.