Cortile conteso di via Nearco, Buccinasco e Trezzano scrivono al Prefetto
Per i sindaci fare il proprio dovere significa “non cedere a un ricatto, a una sfida alle istituzioni, allo Stato”. Per questo, hanno deciso di rivolgersi direttamente al Prefetto di Milano.
Cortile conteso di via Nearco, Buccinasco e Trezzano scrivono al Prefetto.
Cortile conteso di via Nearco, Buccinasco e Trezzano scrivono al Prefetto
BUCCINASCO – “In questo momento il simbolo della nostra lotta contro l’illegalità e la mafia è il confine del cortile di via Nearco”. Si diceva che per diffondere la cultura contro l’illegalità e la rassegna Buccinasco contro le mafie, l’Amministrazione ha pensato di prendere le parole del giudice Giovanni Falcone: “Basta che ognuno faccia il suo dovere”.
Il comunicato dei due sindaci
Per il sindaco di Buccinasco Rino Pruiti e per quello di Trezzano sul Naviglio Fabio Bottero, fare il proprio dovere significa “non cedere a un ricatto, a una sfida alle istituzioni, allo Stato”. Per questo, hanno deciso di rivolgersi direttamente al Prefetto di Milano per esprimere la propria preoccupazione sulla questione “cortile-Nearco”.
Il cortile conteso
È la porzione della villetta dove i minori profughi del progetto Sprar gestito da Trezzano studiano e organizzano incontri, grazie ai volontari di Villa Amantea e dei genitori italiani Daniela e Sandro. Ecco, per questo cortile viene rivendicato l’utilizzo da parte dei coniugi Papalia che vivono nella metà non confiscata. Una convivenza difficile, con i contatori in comune e una sottile parete che divide le due porzioni. Rocco Papalia e la moglie Adriana si sono rivolti agli uffici comunali. Motivo: anche loro vogliono utilizzare il cortile. Organizzare qualche festa, qualche ricevimento magari. Perché in effetti è difficile pensare ad altri utilizzi, visto che l’accesso rimane nella parte confiscata.
I due ingressi...
I Papalia, infatti, hanno un altro ingresso, non hanno accesso ai box né alla taverna che si affaccia proprio sul cortile conteso. Anche per questo il sindaco Pruiti la vede più come una sfida che come una richiesta legittima. “Se acconsentissimo alla condivisione del cortile metteremmo a rischio il progetto di accoglienza dei profughi minori, oggi un esempio unico e virtuoso grazie anche ai volontari e agli operatori comunali – dicono i sindaci –. Siamo pronti a trasferire i nostri uffici in via Nearco, a occupare gli spazi con iniziative quotidiane, portandovi i nostri simboli e soprattutto la nostra presenza, come rappresentanti dei nostri Comuni e dello Stato”. Pruiti ha già deciso di riunire la Giunta il 21 marzo proprio nel cortile della villetta. Ma anche Trezzano farà la sua parte: una visita della Giunta e la proposta di portarci anche il Consiglio comunale dei ragazzi.
Francesca Grillo