botta e risposta

Consiglio comunale sul Caso "Parcheggi ad Assago": l'opposizione spiega perchè ha abbandonato

Già nella stessa serata è stata richiesta la convocazione di un nuovo consiglio "confidando che il presidente non sbagli di nuovo come volutamente fatto per il consiglio del 7 novembre"

Consiglio comunale sul Caso "Parcheggi ad Assago": l'opposizione spiega perchè ha abbandonato
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Dopo il consiglio comunale che si è tenuto ad Assago nella serata di martedì 7 novembre che avrebbe dovuto discutere dello spinoso "Caso parcheggi", l'Amministrazione comunale si era dichiarata sgomenta per "l'abbandono dei Consiglieri d'opposizione".

Consiglio comunale: l'opposizione spiega perchè ha abbandonato

ASSAGO - Riceviamo e pubblichiamo ora la replica delle opposizioni di Assago che spiegano il loro gesto puntualizzando che a questo punto chiedono un nuovo consiglio comunale.

La nota dei partiti di opposizione assaghesi

"Con riferimento all’articolo pubblicato circa la nota del Comune di Assago relativamente all’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri di minoranza, riteniamo necessaria una replica a quello che è nelle evidenze un goffo tentativo di nascondersi dietro fantasiose interpretazioni regolamentari per non entrare nel merito delle questioni poste, e privare così i cittadini assaghesi delle risposte dovute dall’amministrazione Musella/Carano/Burgazzi circa la truffa subita nella gestione parcheggi e le ipotesi di possibili turbative d’asta per le quali in Vice sindaco Mario Burgazzi risulta indagato.

I quattro punti della loro tesi

Visto che il Comune si trincera dietro a suo dire a una interpretazione assolutamente conforme e corretta della richiesta di convocazione effettuata in via d’urgenza dalla minoranza, corre l’obbligo di confutare tale tesi in quanto:

1. Nel comunicato stesso viene acclarato che il consiglio è stato convocato a seguito di richiesta dei consiglieri di minoranza con procedura d’urgenza.
2. I punti da iscriversi all’ordine del giorno erano chiari e richiedevano una espressione di voto da parte del consiglio comunale
3. Ai sensi dell’art. 51 del regolamento comunale di funzionamento del consiglio, non sono previste comunicazioni del sindaco a seguito di istanze dei consiglieri di qualsiasi natura, ma solo comunicazioni pro motu proprio.
4. Confermato che il consiglio è stato convocato su iniziativa dei consiglieri comunali con richiesta di procedura d’urgenza, va da sé che ai sensi dell’art. 55 del regolamento comunale di funzionamento del consiglio, non possono essere trattate interrogazioni e interpellanze durante tali sedute.

Per quanto sopra, i punti richiesti per la trattazione del consiglio non potevano che essere argomenti oggetto di votazione, anche perché nel regolamento non è indicata alcuna forma o caratteristiche della documentazione a corredo che deve seguire gli argomenti oggetto di votazione, dato che ben possono trovare la loro forma proprio nell’ambito della discussione del punto.

Cosa è successo nella riunione dei capigruppo all’inizio della seduta

Ma quello che è più grave, e che non è stato fatto emergere, riguarda ciò che è avvenuto nella riunione dei capigruppo che è stata richiesta dalle minoranze subito all’inizio della seduta per chiedere chiarimenti sul perché i punti messi all’ordine del giorno non fossero tema di discussione e votazione.

Alla riunione svoltasi nei locali attigui alla sala consigliare hanno partecipato i capigruppo Musella, Raimondo, Murolo, Vieri e Pagliuca. In quella riunione Musella ha scaricato la responsabilità della gestione del punto sulla Segretaria Generale mentre d’altro canto la stessa Segretaria Comunale riteneva che la gestione fosse stata seguita in prima persona da Musella. Per sanare comunque un evidente pasticcio volutamente creato, tutti i capigruppo di minoranza hanno espresso parere di regolarità sulla formulazione dei punti in questione e la trasformazione delle richieste in altrettanti punti da votare, trovando però la ferma opposizione del presidente del consiglio Musella e del capogruppo della maggioranza La Rosa il cui obiettivo era, evidentemente, solo quello di non affrontare la questione.

"Ma perché si continua a negare la possibilità di fare chiarezza?"

A quel punto le minoranze hanno abbandonato i lavori in quanto non sussistevano più le condizioni democratiche per lo svolgimento del proprio mandato. E’ stato comunque richiesto già nella stessa serata la convocazione di un nuovo consiglio confidando che il presidente non sbagli di nuovo come volutamente fatto per il consiglio di ieri.

Ma al di là degli stucchevoli tecnicismi a cui gli assaghesi sono ben poco interessati, la domanda vera è perché si continua a negare la possibilità di fare chiarezza su ciò che sta accadendo, e perché il Vice sindaco Burgazzi, senza entrare nel merito della questione che, come di tutta evidenza, compete alla magistratura non si dichiara completamente estraneo ai fatti per i quali risulta indagato".

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