A Buccinasco il "grido feroce di tutte le donne che non hanno più voce"
Una lunga e intensa iniziativa che ha coinvolto donne, ma anche tanti uomini
Momenti di emozione, commozione, ma anche di energia e forza, voglia di cambiare le cose. Il corteo delle donne è partito dalla sede del Faro di Artènergia, poi si è sviluppato nel parco Spina Azzurra, per arrivare davanti al “muro delle Donne”, uno spazio dedicato anche alle vittime di violenza.
Il grido delle donne che non hanno più voce
BUCCINASCO – Le hanno ricordate tutte, le troppe uccise quest'anno. “Andate a leggere le loro storie – ha invitato l'assessora Martina Villa –, non lasciamo che siano solo nomi. Ricordiamole, una a una, e lottiamo affinché ci sia un cambiamento che si opponga a questa violenza”. Al suo fianco, la consigliera Grazia Campese, protagonista di tante battaglie per il riconoscimento dei diritti delle donne. “Il messaggio è rivolto anche alle istituzioni, alle magistrature che spesso non agiscono in tempo, al primo segnale, per mettere in salvo le vittime”. Si è aggiunto poi il sindaco Rino Pruiti che ha ricordato le “tante libertà di cui ancora troppe donne sono private”.
I partecipanti
Le donne che hanno partecipato al corteo hanno poi infilato un sasso rosso all'interno di un cilindro trasparente, triste contenitore di quei sassolini che rappresentano ognuno una vittima. Barbara Massa, presidente di Artènergia, ha parlato poi di violenza, di bisogno di “continuare, ogni giorno, a occuparsi di questo tema, scevri da ogni tipo di ipocrisia”.
Alla manifestazione hanno partecipato Ape, Accademia Poeti Erranti Scuola Civica di Musica Alda Merini (con la loro bravissima interprete che ha emozionato tutti), il gruppo di pittura Le Artemizie, con opere di piccola grande meraviglia di Stefania Vacchini, Ugualmente Artisti, attraverso l'esibizione di Patrizia Cribiori e il contributo dei ragazzi che hanno dipinto di rosso i sassolini, e gli ottimi protagonisti di Artènergia.
Donne e uomini uniti contro la violenza di genere
Una lunga e intensa iniziativa che ha coinvolto donne, ma anche tanti uomini. Oltre 150 persone unite davanti a quel muro delle donne per ricordarle, in quel “grido altissimo e feroce di tutte le donne che non hanno più voce”.