Luca, il cantastorie di Corsico che raccoglie e racconta la bellezza del mondo
Appuntamento alle 18.30 al Sabor Catalan dove Luca Chieregato presenterà il suo nuovo libro “Di che storia hai bisogno?”
“Di che storia hai bisogno?” è la frase con cui Luca Chieregato inizia i suoi racconti rendendo protagonista chi ascolta e che decide cosa vuole sentire ed è anche il titolo del suo nuovo libro che verrà presentato oggi alle 18.30 al locale Sabor Catalan.
Il cantastorie di Corsico che punta dritto al cuore
CORSICO – Se la bellezza si potesse raccontare, sarebbe una delle storie di Luca Chieregato. Attraverso le parole scritte, interpretate, recitate, l'artista punta dritto al cuore di chi ascolta, costruendo un incanto.
Il libro dove ha raccolto trent'anni di scrittura
“Di che storia hai bisogno?” è la frase con cui inizia i racconti, rendendo protagonista chi ascolta che decide cosa vuole sentire, che parole assorbire e custodire. È anche il titolo del libro (edito Mondadori) dove ha deciso di racchiudere tutte le parole raccolte in trent'anni di scrittura. Le sue storie sono allegre, malinconiche, riflessive, fanno venir voglia di ridere e di piangere. Ma soprattutto, rimangono dentro.
Il Covid l'ha costretto a reinventarsi come cantastorie telefonico
Di che storia ha bisogno? E inizia il racconto. Luca è un artista che anche durante l'emergenza covid, con gli spettacoli in quarantena e i teatri chiusi, è riuscito a reinventarsi, come cantastorie telefonico. Poi, ha proseguito mettendo in pratica la sua esperienza di autore e teatrante come coach per insegnare ai manager (e non solo) come parlare in pubblico.
Appuntamento a Corsico questa sera alla presentazione del suo libro
Ora, il libro è l'ultimo lavoro di una carriera fatta di parole e significati. Lo presenta in giro, questa sera gioca in casa, a Corsico. Alle 18.30 al locale Sabor Catalan. Venerdì, se il tempo è bello, è all'Arco della Pace a Milano (dalle 19 alle 22). E tu, Luca, di che storia hai bisogno? “Di una storia che mi ricordi la bellezza dell'umanità. Alla fine, tutte le mie storie provano a dire questo”.