Tornano a crescere i consumi alimentari fuori casa
E’ quanto emerge dai dati che Tirreno CT ha elaborato dal rapporto Fip
Tornano a crescere i consumi fuori casa. Aumentano del 5% e gli italiani spendono oltre 80mila milioni di euro per la ristorazione. Cresce il pranzo fuori casa anche per i più piccoli che mangiano sempre di più a mensa. La cena è diventato il pasto più consumato (e cucinato). Gli italiani tornano a mangiare fuori casa, quasi 5 su dieci, e torna a crescere anche la spesa per la ristorazione da parte delle famiglie. E’ quanto emerge dai dati che Tirreno CT ha elaborato dal rapporto Fipe. Così come il ristorante, anche il turismo legato al food and wine cresce con il 98% degli italiani che dichiara di aver almeno una volta scelto una esperienza enogastronomica. Insomma quello dell’ospitalità è ancora un settore che tiene e che genera fatturati importanti.
Tornano a crescere i consumi fuori casa
Dal Rapporto 2018 di Fipe emerge un quadro di sostanziale ottimismo soprattutto perché tornano a crescere i consumi alimentari fuori casa, ormai attestati sul 36% dei consumi alimentari complessivi, con un valore aggiunto di 43,2 miliardi di euro, rafforzando la tesi che vede gli italiani come un popolo a cui piace stare fuori casa. La spesa delle famiglie in servizi di ristorazione è stata nel 2017 di 82.868 milioni di euro in valore con un incremento reale sull’anno precedente pari al 4,7%. L’impatto della crisi sui consumi alimentari in casa (-9,8% pari ad una flessione di 14,7 miliardi di euro tra il 2007 ed il 2017) ha fatto sì che il peso della ristorazione sul totale dei consumi alimentari guadagnasse ulteriori posizioni. Negli ultimi dieci anni i consumi delle famiglie nei servizi di ristorazione hanno registrato un incremento reale del 5,7%, pari a 4,0 miliardi di euro.
Le nuove tendenze degli stili alimentari
E’ il tempo libero a determinare il cambiamento dei consumi alimentari italiani. La risorsa che scarseggia di più nella vita delle persone, sta fortemente condizionando la relazione con il cibo: il 32,7% degli intervistati ha dichiarato di cucinare a pranzo tutti i giorni, percentuale che sale al 53% per la cena, pasto che sta assumendo un ruolo sempre più importante nella nostra vita. Se nel 1998 il 78% delle persone erano solite pranzare a casa, in 20 anni la percentuale è scesa al di sotto del 72%, una contrazione che in assoluto equivale a circa 3,5 milioni di persone. Ci offrono un ulteriore spaccato della società i più piccoli. Per circa 800 mila bambini con età compresa tra 3 e 10 anni la cena è il pasto principale della giornata.
“Tutti i giorni” o “qualche volta”
Tra coloro che cucinano “tutti i giorni” o “qualche volta” il 76,9% dedica 30 minuti al giorno a questa attività. In media sono 37 i minuti dedicati ogni giorno alla preparazione dei pasti, ma ancora di meno sono quelli dedicati al loro consumo: appena 29. Anche la spesa vuole la sua parte. Il 48,6% degli intervistati dedica da una a due ore a settimana agli acquisti con un tempo medio settimanale di 105 minuti. Si nota un ritorno alla piccola spesa, ben il 50,1% degli intervistati preferisce acquistare il necessario giorno per giorno.
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