Il prosciutto toscano contro le frodi alimentari
L’omonimo consorzio dal 2008 ha istituito un servizio di vigilanza sul territorio nazionale e nei principali mercati internazionali di export
Il prosciutto toscano è in prima fila contro le frodi alimentari. Dal 2008, grazie al CPT (Consorzio Prosciutto Toscano), è attivo un servizio di vigilanza sul territorio nazionale. E anche nei principali mercati internazionali di export a tutela del Prosciutto Toscano DOP. Il marchio italiano è copiato in tutto il mondo anche nel settore agroalimentare e negli ultimi anni sono aumentati i controlli grazie alla sinergia tra produttori, forze dell’ordine e organi istituzionali. I Consorzi di tutela rappresentano a questo proposito un autocontrollo, un passo importante non solo per diffondere la conoscenza della propria produzione, ma anche per creare un disciplinare che garantisca la qualità e l’autenticità del prodotto, dalla nascita e per tutta la filiera di produzione.
Il controllo delle fasi della lavorazione
Nel caso del Prosciutto Toscano DOP, il controllo avviene in tutte le fasi della lavorazione fino alla stagionatura, apponendo alla fine un contrassegno a fuoco che è garanzia di un facile riconoscimento del prodotto e tutela dai possibili comportamenti incorretti o fraudolenti. Nel 2008 il Consorzio del Prosciutto Toscano ha ottenuto il riconoscimento Ministeriale del Consorzio ai sensi della Legge 526/99, conferendogli poteri di vigilanza e tutela e nel 2009 il Consorzio ha ottenuto l’incarico del proprio Agente Vigilatore, il direttore del consorzio Emore Magni, che secondo le direttive impartite dal MiPAAFT, (Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo) ha collaborato in questi anni alla vigilanza, alla tutela e alla salvaguardia della DOP da abusi, concorrenza sleale, contraffazioni, uso improprio della denominazione e comportamenti comunque vietati dalla legge in ogni fase della produzione, della trasformazione e del commercio.
Il prosciutto toscano si tutela
Durante il periodo gennaio-dicembre 2018 sono stati eseguiti circa 1.600 controlli su tutto il territorio italiano. E in alcuni paesi esteri, anche con la collaborazione, nell’attività di vigilanza, del Nucleo Agroalimentare della Forestale. L’attività di vigilanza per l’anno 2018 ha interessato più di 1.500 punti di vendita coinvolgendo tutti i canali distributivi. Con particolare attenzione a quello della distribuzione tradizionale (salumerie, dettaglianti, piccoli punti vendita e specializzati). I paesi esteri oggetto dei controlli sono stati Svizzera, Austria, Germania, Inghilterra e Francia per un totale di 296 punti vendita. Inoltre è proseguita anche la vigilanza sul web che ha interessato l’analisi e il controllo di oltre 200 siti. L’attività di monitoraggio delle pagine online si è svolta principalmente sul controllo dei siti e-commerce nazionali ed esteri. Non trascurando le pagine web delle aziende produttrici di salumi sia nazionali sia estere.
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