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Zibido San Giacomo, la storica azienda Zaf chiude all'improvviso i battenti: 50 lavoratori licenziati
I lavoratori sono subito scesi in sciopero organizzando un presidio davanti alla sede
Una doccia fredda nel pieno dell'estate 2025 per i lavoratori dell'azienda di Zibido San Giacomo che improvvisamente si trovano di fronte a una inaspettata procedura di cassa integrazione ma, secondo la Fiom Cgil l'azienda potrebbe sicuramente tornare a essere un’impresa sana.
Chiude all'improvviso l'azienda Zaf: 50 lavoratori licenziati
ZIBIDO SAN GIACOMO - La storica azienda di Zibido San Giacomo che da 70 anni produce scaffalature metalliche per grandi magazzini, ha avviato lunedì 14 luglio, senza alcun preavviso, una procedura di cassa integrazione straordinaria per cessazione d’attività.
Una doccia gelida
La fabbrica, da sempre proprietà della famiglia Zentile, occupa 50 dipendenti ma negli ultimi anni ha visto un calo degli ordinativi e il "susseguirsi di amministratori mentre quello di cui non c’è stata traccia sono stati gli investimenti indispensabili per la continuità produttiva", comunica la Fiom Cgil.
All’annuncio dei licenziamenti e della chiusura del sito i lavoratori sono scesi in sciopero e hanno organizzato un presidio.
Fiom Cgil: "un'azienda che può essere rilanciata"
“La Zaf è un’azienda – dichiara Emanuela Morosi della Fiom di Milano – che con un serio piano industriale e investimenti mirati può essere rilanciata e non ridursi nell’ennesimo capannone vuoto in un territorio già impoverito dal punto di vista produttivo e occupazionale.
E’ questo che sosterremo giovedì 17 luglio nel corso dell’incontro che si terrà in sede ministeriale per discutere della procedura. Sulla base di quello che emergerà dal confronto, decideremo con i lavoratori eventuali, ulteriori iniziative di lotta”.
