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Violenza sui minori in aumento: +4% in Lombardia nel 2024

Crescono i reati legati al digitale e la pornografia minorile. Le vittime sono per lo più bambine e ragazze, soprattutto nei crimini a sfondo sessuale

Violenza sui minori in aumento: +4% in Lombardia nel 2024

Nel 2024 i reati contro i minori in Lombardia sono aumentati del 4%, in linea con il trend nazionale. Preoccupante la crescita dei crimini legati al digitale e la forte incidenza sulle bambine e ragazze, vittime in oltre 6 casi su 10.

Violenza sui minori in aumento: +4% in Lombardia nel 2024

MILANO – Sono stati 1.258 i reati a danno di minori commessi nel 2024 in Lombardia, in aumento del 4% rispetto all’anno precedente. Un andamento perfettamente in linea con la crescita nazionale, che, con 7.204 reati a danno di minori, segna un aumento annuale del 4%. In linea con la tendenza nazionale è anche l’aumento dei reati connessi con il digitale: la pornografia minorile registra un incremento del 141% (da 22 a 53 casi), mentre la detenzione di materiale pornografico cresce del 73% (da 11 a 19 casi). I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes nella Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri – alla presenza del ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi e del direttore del Servizio Analisi Criminale Antonio Basilicata, in occasione della presentazione del Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2025 e in vista della Giornata internazionale delle bambine dell’11 ottobre.

Più colpite le donne

Anche in Lombardia, come a livello nazionale, le vittime sono in prevalenza di genere femminile, pari al 58% del totale. La prevalenza femminile è particolarmente evidente nei reati a sfondo sessuale: 89% negli atti sessuali con minorenne, 87% nella violenza sessuale e nella violenza sessuale aggravata, 74% nella detenzione di materiale pornografico, 64% nella pornografia minorile. A livello nazionale invece, sono stati 7.204 i reati a danno di minori in Italia nel 2024. Per la prima volta “è stata superata la cifra record di 7.000 reati”. Si contano 252 casi in più dell’anno precedente, ciò si traduce in una crescita del 4%; su base decennale, invece, l’aumento è molto più marcato, +35%. A colpire è l’aumento dei reati connessi al digitale: pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico. Rispettivamente aumentano su base annua del 63% e del 36% segno che la rete è sempre più un luogo a rischio per i più giovani.

Le bambine e le ragazze si confermano come le più colpite dai reati a danno di minori. Nel 2024 rappresentano, infatti, il 63% delle vittime, con un aumento sia in termini assoluti sia in termini relativi (nel 2023 erano il 61% delle vittime, su un totale di 6.952).

I reati a sfondo sessuale

È nei reati a sfondo sessuale che la sproporzione si fa sentire in maniera più evidente, con punte dell’88% di vittime femminili per il reato di violenza sessuale, dell’86% per la violenza sessuale aggravata e dell’85% per gli atti sessuali con minorenni. Da segnalare che, nel 2024, per la prima volta, i casi di violenza sessuale non aumentano (il numero assoluto, 912, è identico a quello del 2023), ma tale fattispecie di reato rimane, tra quelli a sfondo sessuale, quello con più casi. Le violenze sessuali aggravate vedono, invece, un leggerissimo aumento sull’anno precedente, del’1%, ma che diventa del 75% se si confronta con il dato di dieci anni prima. Gli atti sessuali con minorenne, invece, segnano un aumento del 15% su base annua. Anche nei reati ascrivibili al digitale è netta la prevalenza di vittime femminili: 86% nella detenzione di materiale pedopornografico e 74% nella pornografia minorile.

Prostituzione minorile

Tra i reati a sfondo sessuale, l’unico che, per la prima volta, presenta una parità di genere tra le vittime è quello di prostituzione minorile, che vede anche un calo sia a livello annuo (-7%) sia a livello decennale (-64%). I reati più frequenti rimangono quelli che avvengono all’interno del nucleo familiare. I maltrattamenti in famiglia rappresentano, infatti, la fattispecie di reato con più casi e nel 2024 sono arrivati a sfiorare quota 3.000 vittime: per la precisione sono stati 2.975, con un aumento del 5% su base annua e una crescita monstre del 101% (un raddoppio), su base decennale. Anche qui c’è una leggera prevalenza di vittime femminili (il 53%). Ai casi di maltrattamenti in famiglia vanno aggiunti altri tre reati che possono essere riconducibili anche alla sfera famigliare: le violazioni degli obblighi di assistenza famigliare, l’abuso dei mezzi di correzione e disciplina e l’abbandono di minore. Con, rispettivamente, 479 e 345 casi, le prime due fattispecie di reato sono in diminuzione rispetto all’anno precedente, il primo del -9% e il secondo del -1%. L’abbandono di minore aumenta, invece, in un anno, del 2%, arrivando a un numero assoluto di 577 casi. A differenza dei maltrattamenti in famiglia, in queste tre tipologie di reati le vittime sono in prevalenza maschi: il 55% nelle violazioni degli obblighi di assistenza famigliare e nell’abbandono di minore e il 61% nei casi di abuso dei mezzi di correzione e disciplina.

I casi di omicidio

Infine, da segnalare, per il 2024, è l’inconsueto balzo degli omicidi volontari consumati. Dopo anni di costante diminuzione dei casi, coerentemente con il calo generale degli omicidi nel nostro Paese, nel 2024 si arriva a 21 casi, con un aumento del 75%. Nonostante numeri assoluti molto più bassi delle altre fattispecie di reati, è un dato che desta molta apprensione. L’omicidio volontario è, inoltre, uno dei reati che ha una componente con netta prevalenza maschile con il 76% dei casi che ha come vittime bambini e ragazzi.

Bisogno di massima attenzione

“Il fenomeno dei reati in danno dei minori, in ogni loro forma, è molto complesso. Occorre porre la massima attenzione non solo nella prevenzione e nel contrasto, ma anche ai più piccoli segnali indicatori di violenza.”

Afferma il generale Antonio Basilicata, Direttore Servizio Analisi Criminale della direzione centrale della Polizia Criminale

“Di strategica rilevanza risultano essere anche l’accoglienza e il supporto alle vittime, nonché la realizzazione di campagne informative volte ad accrescere la consapevolezza di tutti e a rimuovere gli ostacoli socio-culturali in cui la violenza trova terreno fertile.”

Fragilità del tessuto sociale

«I dati sui reati a danno di minorenni di quest’anno sembrano, purtroppo, mostrare una maggiore fragilità del tessuto sociale – ha dichiarato Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes – un allentamento dei vincoli morali fino alla rottura di alcuni taboo sociali e un crescente ritorno di fiamma di quella cultura patriarcale che, lungi dall’essere mai definitivamente sconfitta in questo Paese, sembra piuttosto riappropriarsi pericolosamente di spazi di “legittimità sociale” che sono poi lo stesso luogo di coltura della violenza di genere e nei confronti dei minorenni. Non possiamo più rimanere a guardare. Servono azioni rapide, concertate e integrate, che agiscano in maniera organica sia sugli aspetti culturali che su quelli normativi di contrasto alla violenza e alla violenza di genere. A chiedercelo sono soprattutto loro, le vittime di questa ondata di violenza che rischia di diventare, sempre di più, un’epidemia.»