Vandali alla scuola Copernico: arredi lanciati fuori dal plesso
Frustrazione e rabbia nelle parole del Comitato Genitori dell’Istituto Comprensivo Copernico
Vandali alla scuola Copernico: arredi lanciati fuori dal plesso.
Vandali alla scuola Copernico: arredi lanciati fuori dal plesso
CORSICO – C’è frustrazione e rabbia nelle parole del Comitato Genitori dell’Istituto Comprensivo Copernico che questa mattina hanno trovato fuori dal plesso del parco Giorgella sedie e arredi scaraventati fuori dal cortile, insieme ai carrelli, anche quelli lanciati all’esterno della scuola.
L'amaro commento sui social del Comitato Genitori dell’Istituto Comprensivo Copernico
“Purtroppo non è stato un pesce d'aprile apprezzato quello di questa mattina per il quartiere Giorgella – scrivono dal Comitato Genitori che ha pubblicato le foto dell’atto vandalico –. Un notevole gruppo di ragazzini, identificati da molti come della nostra zona, da ieri pomeriggio si è divertito a entrare nel cortile della primaria Copernico e saccheggiare e spargere e rompere in giro per il parco arredi e attrezzi destinati a essere ritirati da Amsa”.
Ma non è tutto: “Questa notte sono riusciti a entrare due volte nella primaria Copernico, i serramenti purtroppo son quello che sono – sottolineano le famiglie –. Sono state chiamate le forze dell'ordine che, arrivate 20 minuti dopo, poco han potuto fare, in quanto son scappati entrambe le volte. I ragazzi son stati segnalati più volte già da ieri sera, tutti in assembramento e senza mascherina naturalmente”.
Le segnalazioni sono arrivate già nei giorni scorsi:
“Ragazzini che salgono sui tetti delle scuole e lanciano acqua sporca sulle persone di passaggio – affermano i genitori del Comitato –. Chiediamo ci sia una maggiore attenzione da parte delle famiglie nel controllo dei figli minorenni e da parte di chi ha il dovere di vigilare sulla sicurezza del territorio, di giorno come di notte, perché così ci si sente davvero abbandonati”.
Vandali alla scuola Copernico: tanti i commenti di indignazione
C’è chi dà la colpa alla sospensione della scuola in presenza, ai ragazzini in dad, ma per il Comitato serve “una rete, che parte dalle famiglie e ingloba servizi sociali, Comune e scuole. Non possiamo far diventare il nostro parco un luogo insicuro”.