Truffe agli anziani sventate, in carcere banda di napoletani che si fingevano carabinieri (Video)
Il trucco era sempre quello: “Signora, suo figlio ha avuto un incidente, ci porti subito i soldi altrimenti finirà in carcere. È già qui con noi. Vede, abbiamo il suo telefono”.
Truffe agli anziani sventate, in carcere banda di napoletani che si fingevano carabinieri.
Truffe agli anziani sventate, in carcere banda di napoletani che si fingevano carabinieri
MILANO – Il trucco era sempre quello: “Signora, suo figlio ha avuto un incidente, ci porti subito i soldi altrimenti finirà in carcere. È già qui con noi. Vede, abbiamo il suo telefono”. I numeri dei parenti li prendevano dai call center o dai registri comunali.
La solita scenetta
Poi iniziavano a intavolare la scenetta: una trappola ai danni degli anziani, una delle tante, come quella del gas, che provando a chiamare il cellulare del figlio sentivano rispondere dall’altra parte della cornetta i truffatori che si spacciavano per carabinieri o avvocati. I più abili hackeravano i numeri, ai più furbi bastava non riagganciare il telefono durante la chiamata. “Vede signora, il telefono ce l’abbiamo noi, sequestrato. Suo figlio è qui. Incontriamoci per i soldi e poi sarà libero”.
Anche a Corsico un episodio
Sulla carta sembra assurdo, ma provate a mettervi nei panni di una mamma molto anziana che riceve una chiamata drammatica. Era successo anche a Corsico, ma la mamma anziana era più furba dei truffatori ed era riuscita a stanarli. Ora la banda è finita in manette. I carabinieri di Milano hanno fermato cinque italiani originari del napoletano.
Bottino per oltre 200mila euro
Li hanno catturati tra Milano, Napoli, Parma e persino in Spagna, con l’accusa di truffa aggravata. Decine gli episodi di trappole agli anziani: i delinquenti agivano senza scrupolo, portando via non solo contanti ma anche gioelli e oro (come si sente nelle intercettazioni del video). Un giro di affari di oltre 200mila euro, alle spalle dei pensionati convinti di parlare con avvocati e marescialli e di risolvere, così, il presunto coinvolgimento dei figli in incidenti gravissimi.
Francesca Grillo