Treni bloccati e ritardi Trenord di due ore, cresce la rabbia dei pendolari
Il treno verso Porta Genova era fermo tra le stazioni di Albairate e Gaggiano a causa di un guasto di un altro treno che lo precedeva e che ne impediva la regolare partenza.
Treni bloccati e ritardi Trenord di due ore, cresce la rabbia dei pendolari.
Treni bloccati e ritardi Trenord di due ore, cresce la rabbia dei pendolari
GAGGIANO – “Ennesimo disastro. Ridicolo. Due ore per fare pochi chilometri. Scandaloso”. I pendolari della linea Mortara-Milano, sul treno diretto a Porta Genova questa mattina hanno sollevato proteste per i quasi 90 minuti di ritardo. Trenord ha comunicato che il treno partito da Mortara alle 7.23 e diretto a Porta Genova (doveva arrivare alle 8.13) era fermo tra le stazioni di Albairate e Gaggiano a causa di un guasto di un altro treno che lo precedeva e che ne impediva la regolare partenza.
Bloccati in stazione due ore
Tradotto, quasi due ore di ritardo per i pendolari, inferociti per “l’ennesimo disservizio della linea. Treni vecchi e inadeguati che spesso ci fanno arrivare a destinazione in ritardo. Chi ce li paga i permessi al lavoro ora?”. I passeggeri costretti a passare da un treno all’altro hanno testimoniato sui social disappunto e irritazione: “C’è chi telefona in ufficio, chi chiama la segreteria dell’università per capire quando sarà l’appello successivo... tante vite, tutte diverse, tutti prigionieri di Trenord”, scrive una ragazza.
Nessun rimborso?
Cancellati anche i treni da Milano a Mortara (quello delle 8.47) e da Mortara a Milano Porta Genova (delle 10.33). Il treno della S9 è rimasto così fermo a Gaggiano per quasi due ore. Unico commento positivo in una situazione esasperante: “il capotreno e il controllore si sono prodigati e ci hanno tenuti informati. Certo è che Trenord come pretende il pagamento immediato per il biglietto dovrebbe allo stesso modo rimborsare per i gravi disagi che crea, con la stessa immediatezza. Molti di noi hanno perso ore di lavoro che verranno decurtate. C’è chi non ha potuto aprire il negozio e chi non è riuscito a sostenere gli esami in università. Un disagio assurdo”.
Francesca Grillo