Traffico di droga, armi e metodi mafiosi: 37 arresti, uno a Cesano
Maxi operazione dei carabinieri e della Dda nella provincia di Matera che ha coinvolto anche un cesanese. Gli inquirenti: "Metodi violentissimi per imporre il predominio".
Traffico di droga, armi e metodi mafiosi: 37 arresti, uno a Cesano.
Traffico di droga, armi e metodi mafiosi: 37 arresti, uno a Cesano
CESANO BOSCONE – Ha coinvolto anche Cesano la maxi operazione della Compagnia dei carabinieri di Pisticci, provincia di Matera, che ha portato allo smantellamento di un’associazione finalizzata al narcotraffico. Metodi violenti e continue aggressioni per la banda che governava su diverse piazze di spaccio tra Matera e Potenza.
Maxi operazione dei carabinieri e della Dda nella provincia di Matera
Le indagini, serrate, sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza. Sono 37, in totale, le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip, di cui otto in carcere, 15 ai domiciliari e 14 obblighi di dimora. Le accuse sono, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Il gruppo criminale era guidato da Angelo Calvello, collegato alla criminalità organizzata del materano. Calvello si era circondato di fedelissimi soldati affiliati per controllare le piazze di spaccio sul territorio, imponendosi con forza, minacce e intimidazioni violente.
Un arresto anche a Cesano
Nel corso delle indagini, spiegano gli inquirenti, sono stati effettuati numerosi sequestri di droga (cocaina, eroina, hashish e droghe sintetiche). Gli arresti sono stati eseguiti nella provincia di Matera, Potenza, Treviso, Mantova, Reggio Emilia e Cesano Boscone. I principali reati contestati dalla Dda sono: associazione finalizzata al narcotraffico, armata e aggravata dal metodo mafioso, detenzione e spaccio, minaccia aggravata dal metodo mafioso, detenzione di armi, sequestro di persona a scopo estorsivo (sempre con l’aggravante mafiosa), tortura, furto aggravato e riciclaggio.
Gli inquirenti: "Metodi violentissimi per imporre il predominio"
Le indagini, ancora in corso, hanno confermato la “presenza asfissiante di una criminalità organizzata nella provincia di Matera e l’esistenza di sodalizi per gestire il traffico di stupefacenti e per avere la disponibilità di armi micidiali”, commentano gli inquirenti che sottolineano la “particolare violenza e la capacità di ricorrere a pestaggi, minacce e violenze anche molto gravi per imporre il proprio dominio criminali”.
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