Il 21 novembre scorso, nelle prime ore del mattino, a Rho, i Carabinieri della Compagnia di Rho, con l’ausilio del personale specializzato delle Aliquote di Primo Intervento del Nucleo Radiomobile di Milano, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.l.P. del Tribunale di Milano, nei confronti di un italiano 33enne, pluripregiudicato, ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio e porto abusivo di arma da fuoco.
Torna armato dopo un litigio e spara al buttafuori
MILANO – Il provvedimento trae origine dalle indagini svolte dalla Stazione di Lainate a seguito della sparatoria avvenuta nei pressi di un locale notturno di Lainate, nella notte del 14 settembre 2025, durante la quale l’indagato, cliente del locale, esplose sette colpi di arma da fuoco contro un buttafuori, un italiano di 47 anni, che solo grazie alla sua immediata reazione riusciva a rimanere incolume.
Le indagini
Nel dettaglio, le indagini, durate circa due mesi, hanno consentito di accertare che: l’azione criminosa fosse scaturita a seguito di un diverbio tra il reo e la vittima che in qualità di buttafuori, alle 4 circa, ha sollecitato più volte l’uomo a lasciare il locale per consentirne la chiusura: quest’ultimo in una prima fase ha rivolto all’addetto alla sicurezza minacce verbali, poi si è allontanato a bordo di un’auto, per tornare, dopo circa 10 minuti, munito della pistola; dopo aver puntato l’arma in direzione della vittima, alla presenza di un nutrito numero di persone, ha esploso anche a distanza ravvicinata diversi colpi, non riuscendo nell’intento, in quanto il malcapitato è riuscito a scappare e a proteggersi dietro alcune auto parcheggiate nei pressi del luogo del delitto.
La perquisizione domiciliare
Nel corso dell’attività è stata svolta la perquisizione domiciliare nell’abitazione dell’indagato che ha consentito di rinvenire un jammer, una cartuccia cal. 7,62, diversi smartphone e schede sim, contanti pari a 10450 euro e un macchinario conta soldi.
L’arresto
Al termine dell’operazione l’indagato è stato ristretto presso il carcere di San Vittore di Milano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, ferma restando la presunzione di innocenza dello stesso che sottoposto ad indagini preliminari è da reputarsi non colpevole fino alla eventuale sentenza di condanna divenuta irrevocabile.