L'indagine

Sparatoria a Lacchiarella, trentenne ferito e abbandonato davanti all’Humanitas: è guerra tra spacciatori

Guerra di spaccio: i carabinieri indagano sui regolamento di conti come movente

Sparatoria a Lacchiarella, trentenne ferito e abbandonato davanti all’Humanitas: è guerra tra spacciatori
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Il trentenne ferito in una sparatoria e abbandonato davanti all’Humanitas di Rozzano potrebbe essere vittima di un regolamento di conti legato al business dello spaccio.

Abbandonato davanti al pronto soccorso

ROZZANO - Nella giornata di ieri, vi avevamo parlato del trentenne ferito in una sparatoria e abbandonato davanti all’Humanitas di Rozzano. Trapelano le prime ipotesi dalle indagini dei carabinieri che puntano al mondo della microcriminalità nordafricana che opera tra Rozzano e i comuni limitrofi. È il terzo episodio armato nel giro di un mese nella stessa area.

Ripercorriamo i fatti: erano le 8.30 di mattina quando un trentenne marocchino, colpito da un’arma da fuoco, è stato lasciato agonizzante in via Perseghetto, a poca distanza dall’ingresso dell’ospedale Humanitas di Rozzano. Le modalità dell’episodio fanno pensare a un regolamento di conti. Secondo quanto emerso finora dalle indagini, la vittima è stata scaricata davanti a una palazzina dotata di telecamera di sorveglianza. I carabinieri stanno analizzando quelle immagini e quelle delle videocamere posizionate attorno all’ospedale per ricostruire il percorso dell’auto che ha trasportato la vittima dell'evento.

Il telefono e le chiamate prima dello sparo

Determinanti si stanno rivelando anche i dati contenuti nel cellulare dell’uomo, ancora ricoverato in gravi condizioni. Le ultime chiamate effettuate prima e dopo la sparatoria hanno permesso agli inquirenti di risalire a un conoscente, presumibilmente colui che ha accompagnato il ferito in ospedale e poi è fuggito. Il giovane ferito, già noto alle forze dell’ordine come spacciatore attivo nella zona Sud di Milano, avrebbe chiesto aiuto a un amico di Rozzano, che, impaurito, lo avrebbe lasciato a distanza di sicurezza dall’ingresso dell’ospedale per evitare di essere coinvolto.

Lo scenario dello spaccio tra Rozzano e Lacchiarella

L’ipotesi più accreditata è che la sparatoria sia avvenuta nel territorio di Lacchiarella, a pochi chilometri di distanza da Rozzano, in un contesto legato allo smercio di stupefacenti. Gli inquirenti descrivono un sottobosco criminale formato da piccoli spacciatori nordafricani in lotta per il controllo del territorio. L’episodio, infatti, si inserisce in una scia preoccupante: con quella di ieri, si tratta della terza sparatoria legata al mondo dello spaccio tra maggio e giugno.

I precedenti: agguati in pieno giorno e nella notte

Il primo episodio risale al 28 maggio, in via dei Glicini, nel cuore del quartiere popolare di Rozzano. Erano le 11.40 quando almeno cinque cittadini nordafricani sono rimasti coinvolti in una sparatoria. I colpi esplosi da ignoti hanno raggiunto alla schiena un trentenne, che poche ore prima era stato sfrattato da una cantina popolare abusivamente occupata. Solo per caso non ci sono stati morti.

Il secondo agguato è del 13 giugno. Stavolta in piena notte, in piazza Foglia: due uomini a bordo di una moto — poi abbandonata in via dei Missaglia — hanno aperto il fuoco ferendo due cittadini nordafricani. Uno è stato colpito al collo, l’altro ferito di striscio al volto.

Un’escalation che preoccupa

Per gli inquirenti non ci sono dubbi: si tratta di un’escalation di violenza che ha come movente la gestione delle piazze di spaccio. “Un vero e proprio regolamento di conti in un’area in mano agli spacciatori”, sintetizzano fonti investigative. Nel frattempo, proseguono le ricerche dell’uomo che ha accompagnato il trentenne ferito all’Humanitas e che potrebbe fornire dettagli cruciali per risalire agli autori della sparatoria di Lacchiarella.

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