Lo spacciatore che ci prova: “Sono stato a Codogno, ho il Coronavirus: non potete arrestarmi”

Portato in ospedale per gli accertamenti del caso, e poi rimesso in cella: niente Covid-19.

Lo spacciatore che ci prova: “Sono stato a Codogno, ho il Coronavirus: non potete arrestarmi”
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Lo spacciatore che ci prova: “Sono stato a Codogno, ho il Coronavirus: non potete arrestarmi”.

Lo spacciatore che ci prova: “Sono stato a Codogno, ho il Coronavirus: non potete arrestarmi”

CASIRATE - "Sono stato a Codogno, ho il virus: non potete arrestarmi”. Una scusa che decisamente non ha funzionato, quella utilizzata ieri da  uno spacciatore  per evitare di finire in cella. Si tratta di un 45enne italiano, che vendeva hashish e marijuana nel suo appartamento. Ci raccontano questa singolare vicenda i nostri colleghi di primatreviglio.it.

L'episodio a Casirate

Da alcuni giorni in via Donati i residenti avevano notato un inconsueto viavai di giovani, da un appartamento al civico 15. E temendo fosse in atto un’attività illecita, lo avevano segnalato ai carabinieri della Sezione Radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri di Treviglio. Dopo alcune indagini, venerdì 28 febbraio,  gli uomini dell’Arma hanno quindi  rintracciato e arrestato il pusher, che nel suo appartamento smerciava droga da diverso tempo.

In casa hahish e marijuana

I militari hanno raggiunto l’uomo mentre saliva a bordo della sua vettura e, dopo averlo perquisito, gli hanno trovato addosso, e poi in casa, diverse dosi di sostanze stupefacenti. In totale, sette piccoli pezzi di hashish e 12 grammi di marijuana. Aveva con sé però anche diverse banconote false da 20 euro, sequestrate in attesa di ulteriori accertamenti. Circa 770 euro (non falsi, questi ultimi), ritenuti provento di spaccio, sono stati  infine trovati nascosti in giro per la casa.

In caserma ci ha provato: “Sono stato a Codogno”

Come per ogni caso di arresto, l’uomo è stato quindi portato a Treviglio, in caserma. E qui ha avuto un’idea per cercare di scampare all’arresto. Un’idea non particolarmente geniale, visto come poi è finita. Durante le fasi del fotosegnalamento, il 45enne ha infatti inscenato un malore, asserendo di essere stato nei giorni precedenti a Codogno. Per precauzione sono stati  avviati tutti i protocolli sanitari del caso: l’arrestato è stato portato in ospedale di Treviglio dove, dopo aver accertato che il viaggio a Codogno risaliva ad oltre due settimane prima, i sanitari hanno riconsegnato il 45enne ai carabinieri. In mattinata è stato condotto in Tribunale per la Direttissima.

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