I soldi della 'ndrangheta nelle pizzerie: sequestrate quote di Tourlé

Un giro d’affari sporco, con riciclo di soldi provento di attività illecite nel business della ristorazione.

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I soldi della 'ndrangheta nelle pizzerie: sequestrate quote di Tourlé.

I soldi della 'ndrangheta nelle pizzerie: sequestrate quote di Tourlé

MILANO – “Ti faccio capire cosa vuol dire avere a che fare con me, io comando là, non comanda nessun altro. Dov’è la mia parte di Melegnano, Erba, Bovisio, Piacenza?”, parla uno degli indagati nelle intercettazioni che lo inchiodano. Le mani della criminalità organizzata nel settore della ristorazione.


Nove persone coinvolte

A scoprirlo, la polizia di Milano che sta eseguendo in queste ore, in Lombardia e in Piemonte, un’ordinanza di custodia cautelare di nove persone, tutte italiane, ritenute responsabili a vario titolo di associazione a delinquere e trasferimento fraudolento di valori. L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Milano, in sinergia con la Divisione anticrimine e della Squadra Mobile della Questura di Milano, ha permesso di mettere in luce un giro d’affari sporco, con riciclo di soldi provento di attività illecite nel business della ristorazione.

Legami con le cosche

Ad aggravare la situazione, secondo gli inquirenti, ci sarebbero legami stretti con le cosche calabresi. Il sospetto, quindi, è che i soldi della ‘ndrangheta finanziassero le attività lecite dove venivano reinvestiti. Tra gli arrestati, un pregiudicato a cui sarebbero riconducibili quote societarie della catena di pizzeria Tourlé. Quote che sono state sequestrate insieme ad altri beni, per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro.

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