Sciopero nazionale dei dipendenti Amazon: manifestazione a Milano
I dipendenti del colosso a Milano stanno scioperando in queste ore proprio all'esterno di uno stabilimento.
Sciopero nazionale dei dipendenti Amazon: manifestazione a Milano.
Sciopero nazionale dei dipendenti Amazon: manifestazione a Milano
Sciopero dei lavoratori Amazon oggi 22 marzo 2021: consegne a rischio non soltanto a Milano, bensì in tutta Italia.
Sciopero Amazon anche a Milano
A un boom di fatturati non corrisponderebbe, secondo i sindacati, un adeguato trattamento dei dipendenti. Insomma, è proprio il caso di dirlo: guai anche in paradiso. Primo sciopero in Italia per il colosso dell’e-commerce. Il fermo riguarda un esercito di 9.500 addetti al magazzino e 15 mila driver.
"Rispettatelo, non comprate per 24 ore"
Lo sciopero è stato proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, mentre da più parti arriva l’appello: “Rispettatelo, non comprate per 24 ore". I milanesi, fra i fruitori più accaniti in tutta Italia delle consegne a domicilio, rischiano di non vedersi recapitare il proprio pacco nelle prossime ore.
I dipendenti del colosso, a Milano, stanno scioperando in queste ore proprio all’esterno dello stabilimento in via Toffetti.
Filt Cgil Lombardia, attraverso i propri social, aveva chiamato a raccolta i lavoratori nei giorni scorsi:
“Fino a 44 ore di lavoro a settimana, tra i 180 e i 200 pacchi consegnati ogni giorno. Turni di lavoro battenti. Nessuna contrattazione. Nessun confronto. Nessuna tutela in caso di cambio appalto. E nessuna indennità per il Covid-19, neppure in piena pandemia. Queste sono le condizioni di lavoro in Amazon. E per questo tra 48 ore in Italia si terrà il primo sciopero nazionale. Il primo al mondo per il colosso dell’e-commerce. E i lavoratori chiedono aiuto ai clienti: “Noi consegniamo pacchi non la nostra dignità per vincere questa battaglia di giustizia e di civiltà, però, abbiamo bisogno della solidarietà”.
Protesta nazionale
Non soltanto i milanesi e i lombardi. La protesta indetta dalle sigle sindacali per lunedì 22 marzo mette quindi a repentaglio il regolare svolgimento in tutta Italia. Nelle 24 ore in cui i lavoratori incroceranno le braccia saranno quindi a rischio le consegne su tutto il territorio nazionale.
Per un giorno, ci vogliamo fermare, ci dobbiamo fermare. Voi che ricevete un servizio siete le persone cui chiediamo attenzione e solidarietà, perché continui ad essere svolto nel migliore dei modi possibili. Scioperano le persone che, mai come in questo ultimo anno, ci hanno permesso di ricevere nelle nostre case ogni tipologia di merce in piena comodità. Quelli e quelle che consegnano i pacchi, quelli e quelle che ancora prima lo preparano per la spedizione. Un esercito composto da circa 40 mila lavoratori e lavoratrici che non si ferma mai. Quelli e quelle che, insieme a voi, hanno consentito il boom di ordini e conseguentemente portato alle stelle i profitti di Amazon, e quindi di fatturato, di tutto il sistema dell’e-commerce. Lavoratori e lavoratrici indispensabili, così vengono continuamente definiti da tutti, così senz’altro li abbiamo percepiti e continuiamo a percepirli noi tutti e tutte, ma come tali non vengono trattati”.
E ancora:
“È una questione di rispetto del lavoro di dignità dei lavoratori e delle lavoratrici, di sicurezza per loro e per voi. Per questo per vincere questa battaglia di giustizia e di civiltà abbiamo bisogno della solidarietà di tutte le clienti e di tutti i clienti di Amazon”.
Danni fisici e mentali
I lavoratori lamentano danni fisici e psicologici. Due le problematiche rilevate con maggior frequenza: i turni notturni, spesso per giorni di fila, che rischiano di compromettere i ritmi biologici e la ripetitività delle operazioni, che crea problemi alle articolazioni e alla schiena. A dettare il ritmo è un sistema guidato da un algoritmo che, secondo molti dipendenti, sarebbe utilizzato in modo intransigente per perseguire il risultato.
Amazon scrive ai clienti… perché sindacati intendano
Cari Clienti, oggi è previsto uno sciopero organizzato a livello nazionale da alcune sigle sindacali. In Amazon rispettiamo il diritto di ogni individuo ad esprimere la propria posizione e voglio ringraziare personalmente i colleghi e i dipendenti dei fornitori dei servizi di consegna che ogni giorno lavorano per assicurare che possiate ricevere i vostri ordini. L’emergenza sanitaria tutt’ora in corso ha avuto un grande impatto sulla vita di tutti noi. Prendiamo molto sul serio il nostro compito di continuare a fornirvi un servizio utile, così come quello di proteggere la salute e la sicurezza di tutto il nostro personale, permettendovi di acquistare e ricevere i prodotti di cui avete bisogno restando a casa il più possibile.
Il nostro impegno nei confronti dei nostri dipendenti non si ferma. Continueremo ad assicurarci che tutto il nostro personale sia adeguatamente protetto, monitoriamo i cambiamenti e aggiorniamo costantemente le misure preventive giorno per giorno. Offriamo test gratuiti e supporteremo in tutti i modi il piano di vaccinazione, appena sarà possibile, per far sì che ogni persona che frequenti i nostri siti venga adeguatamente assistita. Essere l’azienda più attenta al cliente al mondo significa anche informarvi sulla realtà dei fatti, soprattutto quando questi rischiano di non emergere adeguatamente, per continuare a meritarci la vostra fiducia. I fatti sono che noi mettiamo al primo posto i nostri dipendenti e quelli dei fornitori terzi offrendo loro un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo, con salari competitivi tra i più alti del settore, benefit e ottime opportunità di crescita professionale. Usiamo le più avanzate tecnologie e le mettiamo al servizio dei nostri lavoratori e fornitori per migliorare la sicurezza sul lavoro e semplificarlo”.