nuova PROTESTA

Sciopero dei trasporti oggi 6 maggio 2024: a rischio tutti i mezzi Atm (e non solo)

Diversi sono i sindacati che aderiscono allo sciopero: Cub Trasporti, Cobas Lavoro Privato, Adl Cobas, Sgb, Al Cobas e Usb Lavoro Privato

Sciopero dei trasporti oggi 6 maggio 2024: a rischio tutti i mezzi Atm (e non solo)
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I mezzi Atm non saranno garantiti oggi, lunedì 6 maggio 2024, a causa di un nuovo sciopero che coinvolge Atm e non solo.

Sciopero dei trasporti il 6 maggio 2024

MILANO - Come anticipato da tempo, i lavoratori del trasporto pubblico locale incroceranno le braccia per 24 ore lunedì 6 maggio 2024. I sindacati che aderiscono allo sciopero sono Cub Trasporti, Cobas Lavoro Privato, Adl Cobas, Sgb, Al Cobas e Usb Lavoro Privato.

Le linee coinvolte: l'aggiornamento

Le linee Atm della metropolitana, M1, M3 e M5 restano aperte. Chiudono M4 e le tratte dell'M2 tra Cologno e Gobba, da Gessate a Gobba e tra Famagosta e Assago. Tram, bus e filobus sono in servizio.

Atm ha diffuso una nota in cui comunica che le linee potranno essere compromesse dalle 8.45 alle 15 e dopo le 18, fino al termine del servizio.

La protesta, inoltre, potrebbe avere conseguenze sul servizio della funicolare Como Brunate dalle 8.30 alle 16.30 e dopo le 19.30, fino al termine del servizio.

Motivazioni dello sciopero

Le sigle sindacali USB Lavoro Privato, CUB Trasporti, Cobas Lavoro Privato, Adl Cobas, Sgb e Al Cobas hanno proclamato lo sciopero per diverse ragioni. USB Lavoro Privato lamenta il mancato riscontro alla richiesta di convocazione per il negoziato del rinnovo Ccnl Autoferrotranvieri Internavigatori 2024-2027.

Le altre sigle chiedono un aumento salariale di 300 euro, la riduzione dell'orario di lavoro da 39 a 35 ore settimanali, a parità di salario, e la diminuzione del periodo di guida per gli autisti. Inoltre, vogliono un adeguamento delle tutele in tema di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e per gli utenti del Trasporto Pubblico Locale. Si oppongono alle privatizzazioni e alle gare di appalto per il TPL.

Le rivendicazioni di Al Cobas

Al Cobas, in particolare, protesta contro ogni forma di limitazione del diritto di sciopero, chiede l'abolizione degli accordi sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro, la cancellazione dei penalizzanti salari d'ingresso ai neoassunti e la fissazione di un salario minimo di 1.600 euro netti al mese. Rivendicano forti aumenti salariali indicizzati all'inflazione reale, la riduzione dell’orario di lavoro e si oppongono alla privatizzazione e alle gare d'appalto del servizio di trasporto locale. Chiedono un piano d'investimenti e di assunzioni straordinari nei settori di pubblica utilità, contro le morti sul lavoro, per la sicurezza e la tutela della salute negli ambienti di lavoro e il blocco delle spese militari. Si oppongono alla guerra e chiedono la conversione di tali risorse nei servizi di pubblica utilità, oltre alla tutela dell'ambiente e alla messa in sicurezza del territorio.

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