Rapinavano coetanei con violenza e minacce: in comunità due ragazzi di 15 e 16 anni
Le vittime venivano avvicinate per strada con la scusa di fornire alcune informazioni.
Rapinavano coetanei con violenza e minacce: in comunità due ragazzi di 15 e 16 anni.
Rapinavano coetanei con violenza e minacce: in comunità due ragazzi di 15 e 16 anni
SAN GIULIANO MILANESE – Sono ritenuti responsabili di tre rapine a San Giuliano, commesse tra luglio e settembre, i due giovani di 15 e 16 anni a cui i carabinieri hanno notificato una misura cautelare di collocamento in comunità. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Milano, su richiesta del Tribunale dei Minori.
Bloccavano gli studenti al mattino presto
I due giovani si sono resi responsabili di rapine ai danni di loro coetanei. I due ragazzini bloccavano gli studenti mentre andavano a scuola la mattina presto, derubandoli di cellulari, soldi e altri oggetti. Le vittime venivano avvicinate per strada con la scusa di fornire alcune informazioni o di prestare il telefono per effettuare una telefonata e, una volta consegnato il cellulare, venivano minacciati.
Agivano con violenza
“Non hai capito niente, adesso il telefono non te lo ridiamo, dacci i soldi”, minacciavano i due giovani rapinatori. In una occasione, dopo avere fermato un loro coetaneo, gli hanno sferrato un pugno facendolo cadere a terra, riuscendo a rubargli la bicicletta e lo zaino. In un’altra circostanza, nel cuore della notte e in una strada di aperta di campagna, i due minori, che agivano sempre assieme, avevano anche costretto un 19enne a consegnare il suo smartwatch e il cellulare, minacciandolo di buttarlo in un canale: “Da adesso il telefono è nostro – gli hanno detto – , dacci i soldi altrimenti ti buttiamo giù”.
Le indagini dei carabinieri
I carabinieri della Tenenza di San Giuliano, che hanno indagato sugli episodi avvenuti in quel territorio, sono riusciti a identificare i due baby rapinatori a seguito di minuziosi accertamenti, basati anche sull’analisi delle visione di alcune telecamere. Preziosa anche la collaborazione delle vittime che hanno denunciato fin da subito i fatti accaduti e permesso ai carabinieri di avviare le delicate indagini.