è successo ieri a corsico

Questione di vita o di morte… Scusi ha un defibrillatore?

Il racconto di un’infermiera professionista alla disperata ricerca di un defibrillatore a Corsico.

Questione di vita o di morte… Scusi ha un defibrillatore?
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Questione di vita o di morte… scusi ha un defibrillatore?

Questione di vita o di morte… scusi ha un defibrillatore?

CORSICO - “Il 26 maggio intorno alle 9.30 mi trovavo a Corsico in prossimità della Fontana dell’incontro. Mentre cerco un parcheggio, mi accorgo che c’è un uomo a terra e di fianco due carabinieri e un altro signore…”.

Il racconto dell'infermiera trovatasi nel mezzo di un'emergenza in mezzo alla strada

Inizia così la cronaca di un’infermiera professionista che ci racconta il suo stupore per quanto stava accadendo. Si presenta e si lascia coinvolgere nel tentativo di aiutare l’agente che aveva iniziato il massaggio cardiaco mentre il signore lì vicino era in diretta con la centrale operativa che supportava e dava informazioni. “Mi presento all’operatore e sostituisco l’agente nel massaggio cardiaco, dove lo stesso operatore, visto la mia presenza, chiede di cercare un defibrillatore semiautomatico nelle vicinanze del centro storico.

Scusi ha un defibrillatore?

Nel frattempo mentre si aspetta l’arrivo dell’ambulanza ogni minuto diventa questione sempre più urgente. Suggerisco di domandare alla vicina Banca che risponde negativamente e così è stato anche nella vicina sede comunale a poche centinaia di metri. La centrale operativa ci segnalava di andare all’Ikea che lo dava rispetto alla nostra posizione, come il luogo più vicino”.

Tante le domande tra un massaggio e l’altro

La cronaca dell’infermiera continua lasciandoci il suo benevolo stupore e molte domande, tratteniamo le più significative: “Possibile che il Comune non abbia al suo interno un defibrillatore? Possibile che l’unico punto di reperibilità sia tanto lontano dal centro storico o da ogni quartiere della città, tanto  da poter morire prima di raggiungere il luogo?” Domande che tra un massaggio e l’altro si pone l’infermiera. Resta la domanda che inoltriamo al sindaco e alle autorità competenti … è possibile? Conclude la nostra attenta infermiera: "Ho raccontato tutto questo per sensibilizzare la comunità per favorire la diffusione dei defibrillatori e del loro utilizzo”.

Il signore è stato trasportato in ospedale ma...

Nel frattempo dopo molti minuti è arrivata l’ambulanza che ha intubato il signore e lo ha trasportato in condizioni molto critiche in ospedale”.

Grazie, davvero grazie per averci segnalato quanto è accaduto… Resta questa domanda piena d’incredulo stupore: è possibile che per la mancanza di uno strumento adeguato si possa morire? Con l’augurio che il “nostro umano” possa avere una storia a lieto fine.

Renato Caporale 

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