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Quattro casi Omicron in Lombardia: corsa al tracciamento

I tamponi sono stati sequenziati dai laboratori dell’ospedale Sacco di Milano e del Policlinico San Matteo di Pavia.

Quattro casi Omicron in Lombardia: corsa al tracciamento
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Quattro casi Omicron in Lombardia: corsa al tracciamento.

Quattro casi Omicron in Lombardia: corsa al tracciamento

MILANO - Sono quattro i casi di variante Omicron in Lombardia. Inutile quasi sottolinearlo: quattro è il numero dei tamponi sequenziati che hanno dato questo riscontro, ma è molto probabile siano molti di più, dato che Italia il sequenziamento avviene solo su un numero ristretto di tamponi. Il target minimo del 5% dei tamponi positivi, fissato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e raccomandato anche dall’Oms non è mai stato raggiunto, nonostante a giugno fosse stata annunciata la nascita della rete “integrata” per la sorveglianza epidemiologica e il sequenziamento dei ceppi virali circolanti.

Quel sequenziamento mai reso strutturale

I dati italiani disponibili sulla banca dati internazionale Gisaid, dove vengono caricati i risultati delle analisi dei test, sono desolanti (non che nel resto d'Europa vada meglio, sia chiaro, con le dovute eccezioni): appena 76.029 sequenze di Sars-Cov-2 depositate dal 10 gennaio 2020, l’1,53% dei totale dei tamponi positivi.

Ad oggi, l’attività utile a individuare le varianti del virus viene svolta sui tamponi dei vaccinati, dei ricoverati in ospedale, delle persone di rientro dall’estero oppure in caso di focolai particolarmente estesi. Al tempo stesso, i laboratori operano diversi sequenziamenti random per mappare la diffusione e i cambiamenti del virus.

Quattro casi Omicron in Lombardia: cosa sappiamo

Si tratta di un residente di Milano, uno di Magenta e due di Lodi. I primi due non sarebbero rientrati recentemente dal Sudafrica, segnale della diffusione della variante sul territorio lombardo (ma poco tracciata). La buona notizia è che presenterebbero sintomi lievi. Sugli ultimi due casi, quelli della provincia di Lodi, sono in corso accertamenti. I tamponi sono stati sequenziati dai laboratori dell’ospedale Sacco di Milano e del Policlinico San Matteo di Pavia.

Già alla fine di novembre era emerso un primo caso di Omicron legato alla Lombardia: un dipendente dell’Eni di rientro dal Mozambico, giunto nel capoluogo lombardo per uno screening programmato, anche se residente a Caserta.

L'assessore Moratti sulla variante Omicron

"Anche se la variante Omicron è molto contenuta nel nostro Paese (non c'è come non cercarla o farlo poco, ndr) e poco presente sul nostro territorio - ha dichiarato Letizia Moratti nel suo intervento all'evento 'Mi+Pnr. La formula per il futuro' - il rischio è presente. Invito perciò i nostri cittadini a effettuare la prima dose e a ricevere la seconda e la terza". Guardando all'organizzazione del 'modello-Lombardia', e nello specifico alla terza dose, l'assessore ha sottolineato che "per garantire il numero di hub necessari non stato è facile trovare un equilibrio che consentisse di non 'sguarnire' gli ospedali".

Buoni i numeri della vaccinazione il Lombardia

"Regione Lombardia continua a dimostrarsi all'altezza della situazione. Abbiamo raggiunto il 93% di adesioni alla campagna vaccinale; il 90,5% della popolazione vaccinabile ha completato il primo ciclo e per la terza dose siamo a 90.000 somministrazioni al giorno. Abbiamo dunque ampiamente superato il target assegnatoci dal Commissario Figliuolo e stanno anche crescendo le persone che decidono di fare la prima dose".

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