VACCINI A TREZZANO

Primo giorno di vaccinazioni a Trezzano: organizzazione rigorosa ma ancora caos nelle prenotazioni

Molti degli anziani che si sono presentati al Centro Manzoni arrivavano da comuni distanti e con punti di somministrazione più vicini a casa. Bottero: "Rivedere il sistema".

Primo giorno di vaccinazioni a Trezzano: organizzazione rigorosa ma ancora caos nelle prenotazioni
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Primo giorno di vaccinazioni a Trezzano: organizzazione rigorosa ma ancora caos nelle prenotazioni.

Primo giorno di vaccinazioni a Trezzano: organizzazione rigorosa ma ancora caos nelle prenotazioni

TREZZANO SUL NAVIGLIO  - Pochissima attesa, spazi ben definiti, un’organizzazione simmetrica, rigorosa, sicura. Anziani soddisfatti, sia per la gestione del centro vaccinale, sia per aver finalmente ricevuto l’attesa dose.

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Molti anziani da comuni distanti

Venerdì il punto allestito al Centro socio culturale di via Manzoni ha chiuso con oltre 300 vaccinazioni. Molti residenti della zona, ma tanti ancora mandati da Ats da comuni distanti, come Segrate, Opera, pur avendo centri più vicini. Un caos dovuto al sistema di rilevazione geografica delle residenze legate al cap: il 20090, nonostante sia stato cambiato in molti comuni nei mesi scorsi, per il circuito di Ats pare non sia stato aggiornato. Conseguenza: residenti a chilometri di distanza sono stati inviati a Trezzano e viceversa.

Perfetta l’organizzazione dentro e fuori dal centro Manzoni

Nonostante il problema delle distanze, gli over 80 che hanno ricevuto il vaccino ieri erano soddisfatti, contenti, speranzosi di “poter tornare a fare la vita di prima – commentavano –, ci mancano i viaggi, gli amici, un aspetto sociale che alla nostra età è fondamentale”. Perfetta l’organizzazione dentro e fuori dal centro Manzoni: poca attesa all’esterno, compilazione dei moduli in tavoli distanziati, postazioni per le somministrazioni e aree per il consueto quarto d’ora post vaccino e tanto aiuto da parte della Croce Verde Trezzano, Associazione Nazionale Carabinieri Salvatore Nuvoletta, Protezione civile e Polizia locale. Una sinergia che ha consentito il perfetto svolgimento delle vaccinazioni, insieme al coordinamento di Simonetta Paoletti dell’Asst rhodense, provata da tanti giorni di seguito con l’adrenalina al massimo, ma determinata a portare a termine la campagna. Con lei, tutto il personale medico e infermieristico che ha somministrato almeno due vaccini ogni cinque minuti, come disposizione di Ats.

Un lavoro che deve essere preciso e rigoroso

E non è stato semplice, perché il lavoro deve essere preciso e rigoroso. La fiala del vaccino Pfizer va tolta dal congelatore dove viene conservata a meno 80 gradi. Poi bisogna aspettare mezz’ora prima di miscelare la quantità necessaria con la fisiologica. Da questo momento ci sono sei ore di tempo per fare l’iniezione, altrimenti la dose viene buttata. È quello che si cerca di evitare, dicono gli operatori, per questo sulle ultime dosi della giornata si fanno i conti e si cerca tra i coniugi: magari è stata chiamata solo la moglie e il marito è in attesa del messaggio di Ats con la convocazione. In questo caso, se la dose avanza, si cerca di non sprecarla somministrandola al coniuge in attesa. Oppure, dicono gli operatori, si attinge da una lista di “riserve”. “

Il commento di Bottero

Finalmente anche a Trezzano sono iniziate le vaccinazioni per gli anziani, grazie alla collaborazione tra Asst che ringrazio e la nostra Amministrazione – commenta il sindaco Fabio Bottero, presente al Cento Manzoni –. La prima giornata si è svolta in modo ordinato e ringrazio i medici per l’impegno e tutti i nostri volontari, oltre agli agenti della Polizia locale. Ats e Regione devono però rivedere il sistema delle prenotazioni – sottolinea –: ho incontrato anziani che venivano da Segrate e Vimodrone, ma dovrebbero essere indirizzati a centri più vicini al loro territorio, così come i nostri anziani, residenti anche nei comuni vicini, devono poter accedere ai centri più prossimi a casa loro”.

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