Primo giorno di vaccinazioni a Cesano: ottima organizzazione, ma rimangono dubbi e criticità
Negri, così come altri sindaci, auspica un maggior “coinvolgimento degli enti locali nella gestione degli appuntamenti.
Primo giorno di vaccinazioni a Cesano: ottima organizzazione, ma rimangono dubbi e criticità.
Primo giorno di vaccinazioni a Cesano: ottima organizzazione, ma rimangono dubbi e criticità
CESANO BOSCONE – Prima giornata di vaccinazioni agli over 80 chiusa ieri a Cesano. Perfetta organizzazione degli spazi e del personale che ha consentito a oltre 140 persone di ricevere la prima dose.
“Uno sforzo organizzativo non indifferente e veramente tanto lavoro per il personale impegnato. Posso testimoniare che dottoresse e infermiere dell’Asst non hanno staccato un attimo e sono riuscite a somministrare la prima dose di vaccino a tante persone. Grazie a loro per dedizione e professionalità. Solo complimenti”, commenta il sindaco Simone Negri che ieri ha accolto i primi vaccinati nella palestra di via Vespucci, dove è sato allestito il centro.
Alcuni dubbi e criticità
“Devo però tornare su un aspetto organizzativo che non può passare inosservato – precisa Negri –: molte delle persone presenti ieri per la vaccinazione non solo non erano cesanesi ma arrivavano da comuni troppo lontani, trattandosi a maggior ragione di anziani con più di 80 anni (molti addirittura over 90). Vimodrone, per esempio, è esattamente dall’altra parte di Milano rispetto a noi: nord-est contro sud-ovest. Siamo pure in Asst diverse. Per chiarezza, nessun dubbio sulla volontà di mettere a disposizione spazi per la vaccinazione anche di non cesanesi: di fronte al traguardo di vaccinare tutta la popolazione italiana contro il covid, il comune di Cesano è a disposizione e non mostra esitazione alcuna”.
Diversi anziani di Cesano dirottati a Pieve Emanuele
Tuttavia, “diversi nostri anziani stanno ricevendo sms che li dirotterebbero verso altre sedi vaccinali, nello specifico Pieve Emanuele: ma come? Non doveva essere il luogo più vicino? Non si poteva fare uno sforzo per farli rimanere a Cesano o al massimo nella nostra zona? Stiamo assistendo allo stesso scenario delle vaccinazioni antinfluenzali. Che senso hanno questi spostamenti? Mi paiono assolutamente evitabili”.
Impossibilità di comunicare con l'Asst dopo la prenotazione
Il sindaco sottolinea che maggiori sono le difficoltà riscontrate da un anziano (a partire dalla distanza da percorrere), maggiore sarà la rinuncia a sottoporsi alla vaccinazione, soprattutto per chi non ha figli o nipoti che possano mettersi a disposizione. In più, “non esiste neanche un sistema per comunicare all’Asst che si è impossibilitati a recarsi all’ora prestabilita presso la struttura che viene indicata via sms. Il personale sanitario all’ora prefissata attende chi si è registrato per la vaccinazione – prosegue Negri –. È successo anche da noi ieri: diverse sono state le assenze che si sono accumulate nel corso della giornata se è vero che dovevano essere vaccinate oltre 170 persone e ne sono state vaccinate 140 circa.
"Che fine fanno le dosi scongelate e non somministrate?"
"Che fine fanno quelle dosi di vaccino avanzate, dopo che sono state scongelate e diluite? Sono riutilizzabili o andranno perse? Credo siano domande sacrosante vista la “fame” di vaccini che c’è e le difficoltà che conosciamo nell’approvvigionamento”.
La proposta
Il sindaco di Cesano propone una lista di “persone pronte a essere vaccinate in caso di assenza di qualcuno che si era prenotato. Penso che si dovrebbe anche dare la possibilità alla gente di comunicare la rinuncia rispetto agli appuntamenti segnalati dagli sms. Ma soprattutto: dobbiamo portare le persone a vaccinarsi vicino a casa. Gli anziani in primis. Siamo ancora in tempo perché siamo appena partiti. Il sistema del cap venga superato. Regione si metta in contatto con le anagrafi dei singoli comuni: noi vogliamo solo collaborare e rendere più efficiente la procedura”.
Necessaria un maggior coinvolgimento dei comuni
Negri, così come altri sindaci di Città metropolitana, non solo auspica maggiore collaborazione, ma anche “coinvolgimento degli enti locali, ogni comune potrebbe estrarre i dati e organizzare in accordo con Asst le 4-5 giornate vaccinali necessarie per il proprio territorio dando una mano sulla gestione degli appuntamenti, degli accompagnamenti, delle eventuali sostituzioni in caso di rinuncia. Siamo appena partiti. C'è tempo per ripensare e riorganizzare questi aspetti. Diversamente la strada sarà ancora più impervia e a pagarne il conto saremo noi. A partire dagli anziani”.