Presi i rapinatori del "sacchetto bianco": 11 colpi tra Milano e hinterland

MILANO – La polizia martedì scorso a Milano ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Sara Cipolla, nei confronti di due milanesi di 37 e 39 anni, entrambi con precedenti di polizia, ritenuti responsabili di undici rapine a farmacie e altri esercizi commerciali, nonché di ricettazione in concorso di una moto provento di furto utilizzato per le rapine.

Colpiti dai rapinatori soprattutto farmacie, supermercati e Compro Oro

Come riporta Prima Milano, l'attività investigativa condotta dai poliziotti del Commissariato Mecenate ha preso il via dai dati elaborati dall'Ufficio Analisi Criminale della Divisione Anticrimine della Questura su numerose rapine a farmacie, supermercati e Compro-Oro, tutte compiute in estate da più soggetti con modalità similari.

Il capo della banda

Protagonista indiscusso di tutti gli episodi è il 39enne M.G. che risulta aver consumato le rapine con due diversi complici: il 37enne M.D., nei cui confronti è stata eseguita l'ordinanza di custodia cautelare, e una seconda persona sulla quale sono in corso approfondimenti investigativi.

La ricostruzione del modus operandi

Dallo studio del modus operandi, i poliziotti di via Quintiliano hanno estrapolato la serialità denominata "sacchetto bianco" che evidenzia un metodo consolidato utilizzato dai due rapinatori: giungevano in coppia nei pressi dell'obiettivo, con alcuni minuti di anticipo per verificare le condizioni ottimali per compiere il reato, e poi vi accedevano come se fossero clienti, indossando berretti, caschi e la mascherina di protezione individuale; dopo aver intimidito il personale con minacce, esibendo armi da taglio, arraffavano il denaro contenuto nella cassa e lo riponevano in un sacchetto di plastica di colore bianco prima di fuggire a bordo di uno scooter rubato.

Le 11 rapine commesse tra via Ripamonti e via Lomellina con incursioni nell'hinterland milanese

Tutte le 11 rapine sono state commesse in una zona compresa tra via Ripamonti e via Lomellina con incursioni nell'hinterland milanese. I rapinatori, nati e cresciuti nel quartiere Corvetto nel quale hanno mosso i primi passi della loro carriera criminale, di volta in volta hanno consapevolmente individuato gli obiettivi che ben conoscevano.