Prenotazioni di cocaina su WhatsApp: scoperto il "Call center della droga" VIDEO
Operazione denominata "Contact Center", condotta dai poliziotti del Commissariato Centro della Questura milanese.
Prenotazioni di cocaina su WhatsApp: scoperto il "Call center della droga".
Prenotazioni di cocaina su WhatsApp: scoperto il "Call center della droga"
MILANO - Otto provvedimenti restrittivi nei confronti di sette cittadini albanesi e una cittadina marocchina. Sono stati eseguiti nelle province di Milano, Monza, Torino e Cuneo: due ordinanze di custodia cautelare in carcere, tre arresti domiciliari e tre obblighi di dimora con divieto di uscire nelle ore notturne.
L'operazione "Contact Center"
Si tratta dell’operazione denominata "Contact Center", condotta dai poliziotti del Commissariato Centro della Questura milanese, che ha permesso di individuare uno strutturato e pericoloso sodalizio a cui hanno preso parte, con ruoli e funzioni diverse, le 8 persone destinatarie delle misure restrittive. Nel corso delle indagini è emerso che gli indagati spacciavano, in particolare cocaina, vicino via Paolo Sarpi, via Cenisio, piazza Gerusalemme e piazzale Costantino Nigra. Tutti lavoravano sotto un uomo soprannominato Tony, S.R., cittadino albanese 34enne, titolare del "call center della cocaina": in collaborazione con la compagna, ha gestito la distribuzione al dettaglio della droga sulla piazza, servendosi anche di corrieri.
Le "ordinazioni" via Whatsapp
Le richieste e la consegna dello stupefacente agli acquirenti avvenivano in orari serali e notturni, dalle 19 alle 6 del mattino seguente. Richieste che arrivavano via WhatsApp e, solo in alcune circostanze, mediante contatti telefonici diretti, utilizzando esclusivamente utenze intestate a soggetti fittizi. I diversi acquirenti erano stati istruiti a usare espressioni come "una birra", "voglio bere una cosa", "siamo in due/tre", o in altri casi "ci sei?" per manifestare la volontà di acquistare la cocaina. Per effettuare le consegne, i corrieri hanno utilizzato bici, taxi, auto rubate o si dirigevano nell’appartamento dei clienti a piedi.
Un'indagine iniziata lo scorso maggio
L'indagine è iniziata a maggio quando a Milano la Sezione Investigativa del Commissariato Centro ha sorpreso in flagranza di reato uno dei corrieri mentre cedeva una dose di cocaina a un acquirente. A seguito di perquisizione domiciliare sono stati trovati ulteriori 24 involucri di cocaina già pronti per essere ceduti. Il 26 giugno, in via Boccaccio a Cologno Monzese, è stata individuata una Fiat 500 con a bordo cinque persone. Dal controllo degli occupanti e della macchina, all'interno dello zaino di proprietà di una delle donne, sono state sequestrate otto tavolette di hashish, ciascuna riportante un adesivo con la dicitura "2020", per un peso complessivo di 2 chili circa. Inoltre, è stata trovata e sequestrata la somma di 700 euro, ritenuta provento di attività illecita. Dai successivi accertamenti, è stato possibile individuare il fornitore dello stupefacente: si trattava di un uomo residente a Cologno Monzese, persona già indagata per reati inerenti agli stupefacenti.
Sequestro di oltre due chili di hashish e oltre 50 grammi di cocaina
A supporto dell'attività investigativa sono state documentate, con video e fotogrammi, oltre 40 cessioni di droga dimostrando così la responsabilità penale. Durante tutta l'attività investigativa, durata oltre sei mesi in pieno periodo di emergenza sanitaria, i poliziotti del Commissariato Centro hanno raccolto diversi indizi a carico degli indagati, con il sequestro di oltre due chili di hashish e oltre 50 grammi di cocaina.
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