Picchia a sangue la compagna in gravidanza: arrestato
Dalle indagini è emerso che l'uomo era un trafficante di uomini che aveva evaso i domiciliari
Un ventenne è stato arrestato per violenza nei confronti della compagna incinta e per essere un trafficante di uomini.
Picchia a sangue la compagna in gravidanza
MILANO - La sequenza degli eventi è iniziata poco dopo le due di notte, quando gli ospiti di un B&B, una coppia di ventenni, sono stati sopraffatti da un'escalation di violenza scaturita da un banale litigio per un malfunzionamento di un caricabatterie.
L'uomo, sotto l’effetto di un litro di vodka, ha aggredito la compagna con un ventilatore, infliggendole un colpo violento che le ha lacerato il lobo sinistro. La ragazza, disperata e sanguinante, è riuscita a fuggire, ma non prima che l'aggressione si intensificasse con il suo compagno che le puntava un coltello da cucina al collo.
La violenza in strada e la fuga
Sulla strada, di fronte al B&B, è avvenuto il dramma finale: il giovane ha continuato il suo assalto, colpendola con un tubo di ferro e infierendo anche con calci, sotto gli occhi attoniti di alcuni passanti. Le urla di aiuto della donna hanno attirato l’attenzione di due testimoni che, intervenendo, hanno messo in fuga l'aggressore.
Immediato è stato l'arrivo delle forze dell’ordine, che, allertate da una chiamata al 112, hanno trovato la ragazza in condizioni critiche e l'hanno trasportata al Policlinico, dove sono stati avviati accertamenti sul suo stato di salute e sulla gravidanza.
Le ricerche dell'aggressore
Nel frattempo, le ricerche per rintracciare il fuggitivo sono cominciate senza indugi, portando a una segnalazione cruciale da parte della centrale operativa: un uomo che citofonava insistentemente al palazzo.
La polizia ha accerchiato l'area e, trovandosi di fronte all'uomo, questo ha cercato di presentarsi con un nome falso, sostenendo di chiamarsi Mustafa.
La vera identità
Tuttavia, i suoi tentativi di confondere gli agenti sono stati vani; gli investigatori hanno rapidamente scoperto la verità. Sotto l’apparente identità di un bulgaro, si celava in realtà Ibrahim A., un ventottenne turco ricercato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L'arresto
Dopo gli accertamenti di rito, le forze dell'ordine hanno arrestato Ibrahim per lesioni personali aggravate, resistenza a pubblico ufficiale ed evasione, conducendolo nel carcere di San Vittore in attesa del processo.
La giovane, fortunatamente, si trova ora sotto osservazione medica, in attesa di rimanere in sicurezza insieme al suo bambino.