Operazione della GdF: maxi sequestro di 360mila mascherine illegali

Sequestro nelle sedi di diverse società del Nord Italia, collegate a una catena commerciale a livello nazionale.

Operazione della GdF: maxi sequestro di 360mila mascherine illegali
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Operazione della GdF: maxi sequestro di 360mila mascherine illegali.

Operazione della GdF: maxi sequestro di 360mila mascherine illegali

MILANO – I finanzieri del Comando provinciale di Milano hanno sequestrato nelle sedi di diverse società del Nord Italia, collegate a una catena commerciale a livello nazionale, oltre 360mila mascherine destinate alla vendita come dispositivi medici (mascherine chirurgiche) o dispositivi di protezione individuale, in assenza delle previste certificazioni e, alcune, importate illegalmente.

Messe in vendita contro la normativa

L’attività è stata condotta dalle Fiamme Gialle del 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Milano che hanno individuato le mascherine messe in vendita contro la normativa. I prodotti scoperti riportavano una marcatura “CE” oppure erano totalmente privi del marchio o di una autorizzazione rilasciata dall’Istituto Superiore di Sanità o dall’INAIL, per avvalersi della deroga prevista per commercializzare i dispositivi medici e di protezione individuale in questo momento di emergenza sanitaria.

Altri dispositivi presso i magazzini doganali

I finanzieri hanno ricostruito tutta la catena di vendita, la distribuzione e l’importazione dei prodotti e hanno dato il via a una serie di perquisizioni anche a Brescia, a Torino e a Novi Ligure, con il supporto dei colleghi di zona. Le perquisizioni in sedi e capannoni hanno consentito di scoprire migliaia di mascherine e, in più, un ingente quantitativo di dispositivi, pari a circa 220mila pezzi, ancora giacente presso i magazzini doganali di Malpensa. Anche questi erano sprovvisti di autorizzazioni per la messa in commercio e in dogana era stata presentata una falsa attestazione di destinazione, in modo da ottenerne lo svincolo.

Timbri di pubbliche amministrazioni, banche e professionisti

L’azienda importatrice ha infatti dichiarato che i dispositivi erano destinati alla protezione dei dipendenti e dei clienti di una società di pubblica utilità. Inoltre, presso i magazzini di una delle società perquisite, sono stati trovati e sequestrati diversi timbri di pubbliche amministrazioni, istituti di credito e professionisti operanti del settore sanitario. Per tutte le violazioni riscontrate, sei persone, responsabili delle società coinvolte, sono state denunciate.

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