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Omicidio Nataly Quintanilla, si cerca il corpo della babysitter uccisa, il compagno resta in cella

Quando era scomparsa l'uomo aveva parlato di un allontanamento volontario. Interrogato domenica 9 febbraio ha detto di aver nascosto il cadavere in un borsone

Omicidio Nataly Quintanilla, si cerca il corpo della babysitter uccisa, il compagno resta in cella
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I carabinieri cercano incessantemente il cadavere della baby sitter scomparsa il 24 gennaio. Il compagno interrogato domenica 9 febbraio ha confermato di aver nascosto il cadavere in un borsone. Gli investigatori stanno analizzando in particolare gli spostamenti dell'assassino nell'Adda Martesana.

Omicidio Nataly Quintanilla, si cerca il corpo della babysitter uccisa, il compagno resta in cella

MILANO - Al termine di due ore e mezza di interrogatorio il compagno Pablo Gonzales Riva, 48 anni, ieri, sabato 8 febbraio 2025, ha confessato di aver ucciso Nataly Quintanilla con la quale viveva in un appartamento di Milano in zona Bicocca, e di aver poi occultato il cadavere in una zona non meglio precisata di Cassano d'Adda.

Interrogato, l'uomo ha ammesso di averla uccisa, anche se non in modo intenzionale, e di avere deciso di nascondere il corpo "perché preso dal panico". Ha sostenuto di averla strozzata durante un rapporto sessuale: "Un gioco erotico", ha detto agli inquirenti. Una tesi, però, che non ha convinto né la Procura né l'Arma.

Era stato lui a denunciarne la scomparsa

Della baby sitter 40enne, anche lei originaria di El Salvador, non si avevano più notizie dalla notte tra il 24 e 25 gennaio  2025. Era stato Gonzales Rivas a denunciarne la scomparsa, dando il via a un tam tam sui social ripreso anche dall'associazione Penelope.

Quel borsone portato fuori dal palazzo

Le telecamere nei pressi del palazzo di Milano, però, lo avevano ripreso mentre portava fuori dallo stabile un pesante borsone. L'ipotesi da subito emersa era che dentro ci potesse essere il corpo senza vita della 40enne.

Proseguono le ricerche del cadavere

Continuano incessanti le ricerche da parte dei Carabinieri del cadavere della baby sitter 40enne uccisa nella sua casa di Milano, in zona Bicocca,

Come riporta Prima La Martesana, da un particolare alquanto vago (un imprecisato "fossato senz'acqua"), i militari nel Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Milano hanno avviato un ampio controllo all'interno di un territorio di 10 chilometri quadrati che va dal trevigliese a Cassano, andando oltre verso la Martesana: terreni, canali e appunto fossati, il tutto seguendo anche gli spostamenti fatti da Gonzales Riva nel corso della serata nella quale è avvenuto l'assassinio, tra il 24 e il 25 gennaio 2025, ricostruiti attraverso le celle telefoniche agganciate dal telefonino del 48enne.

Gli spostamenti dell'assassino nell'Adda Martesana

Alle 18.42 del 25 gennaio Gonzalez viene filmato dalle telecamere mentre esce dal palazzo di Milano a bordo della sua auto, una Fiat Punto. Poco prima sempre la videosorveglianza l'aveva immortalato mentre trascinava a fatica un pesante borsone. Alle 19.19 viene localizzato a Bresso, in via Clerici, a ridosso del Parco Nord, poi il raggiungimento della Martesana: alle 19.48 è a Gessate, poi si immette sulla Padana, l'ex Statale 11, iniziando a percorrerla in direzione Cassano passando per Bellinzago Lombardo e Inzago.

Infine il ritorno a casa, in zona Bicocca, alle 21.40, senza più quel borsone, dentro il quale ci sarebbe il corpo senza vita della compagna.

Battuti palmo a palmo i campi di Cassano d'Adda

Domenica 9 febbraio, i Carabinieri hanno continuato a perlustrare più angoli possibili dei tanti campi agricoli che costeggiano la Padana, arrivando fino al confine con Fara Gera d'Adda. A essere perlustrato è stato anche il crinale che costeggia la bretella stradale a quattro corsie che porta verso Casirate, ma senza risultati.

Gli altri accertamenti dei Carabinieri

Intanto sono stati fissati per martedì 11 febbraio gli accertamenti nell'appartamento alla periferia di Milano in cui Gonzalez Rivas (di cui è stato convalidato l'arresto in carcere) viveva con Nataly Quintanilla. I Carabinieri del Nucleo Investigativo, oltre al monolocale, passeranno al setaccio il box, la cantina e l'auto su cui l'uomo avrebbe caricato il borsone con il cadavere della donna, che ha gettato poi in un luogo che gli inquirenti stanno ancora cercando.

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