Omicidio Giulia Tramontano, ergastolo confermato per Impagnatiello: cade l'aggravante della premeditazione, resta quella della crudeltà
Dopo due ore di camera di consiglio è arrivata la sentenza: confermata l'aggravante della crudeltà ma non quella della premeditazione

La difesa di Alessandro Impagnatiello chiedeva ai giudici d'appello di non riconoscere le aggravanti della crudeltà e della premeditazione e puntava anche a una riduzione della pena a 30 anni di reclusione.
Ergastolo confermato per Alessandro Impagnatiello: cade l'aggravante della premeditazione, resta quella della crudeltà
MILANO - Anche in secondo grado è arrivata la condanna all’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, l’uomo che ha ucciso con 37 coltellate la compagna incinta, Giulia Tramontano, il 27 maggio 2023 nell’appartamento di Senago che condividevano. Lei aveva scoperto di una relazione dell'uomo con una collega di lavoro.
Confermata l'aggravante della crudeltà ma non quella della premeditazione
La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato il verdetto già emesso in primo grado, riconoscendo però una modifica nel quadro delle aggravanti: resta quella della crudeltà, ma viene esclusa la premeditazione.
Una decisione, quest’ultima, che ha lasciato attoniti i presenti in aula, a partire dai familiari della giovane vittima. “Preferisco non dire niente”, ha sussurrato commossa Loredana Femiano, madre di Giulia, all’uscita dall’aula.
La dolce dedica a Giulia sui social
Poche ore prima della sentenza, i genitori di Giulia avevano pubblicato sui social una tenera dedica accompagnata da un primo piano della figlia al mare. A scriverla era stato il papà Franco Tramontano:
"Vivrai in eterno nei cuori di chi ti ha sinceramente amata, ai quali hai donato la tua infinita dolcezza, gentilezza e bellezza".
Il processo d’appello si è svolto in tempi rapidissimi: una sola udienza e due ore di camera di consiglio per arrivare a una sentenza che chiude (per ora) un caso che ha profondamente colpito l’opinione pubblica.