Omicidio di Pessano: a uccidere Simone furono due fratelli di 15 e 17 anni
Il regolamento dei conti fu legato al pagamento di una partita di droga venduta dai pessanesi ai vimercatesi: questi ultimi avrebbero pagato il debito con banconote false.
Un debito da 800 euro pagato con banconote false. Questa sarebbe la causa che ha portato alla rissa che il 29 settembre 2021 è costata la vita al 21enne Simone Stucchi, ucciso a sangue freddo da due fratelli minorenni di 15 e 17 anni residenti a Pessano con Bornago.
Identificati gli autori dell'omicidio
Come riportano i colleghi di Prima La Martesana, grazie al lavoro svolto, i militari della Compagnia Carabinieri di Pioltello hanno identificato quali autori dell'omicidio di Simone Stucchi due fratelli di 15 e a7 anni (all'epoca dei fatti) che risultano essere coloro che hanno inferto le coltellate fatali a Stucchi. Un fendente, infatti, ha centrato in pieno il cuore non lasciandogli scampo. Fondamentale il rilievo del Dna e delle impronte digitali sul coltello che è stato rinvenuto sul luogo della rissa. I due fratelli sono stati arrestati questa mattina, mercoledì 15 giugno 2022, svegliati nel cuore dell'alba nell'abitazione in cui risiedono a Pessano.
La droga pagata con soldi falsi
I militari della Compagnia di Pioltello sono riusciti a ricostruire nel dettaglio come siano andati i fatti quel 29 settembre 2021. La rissa sarebbe insorta a seguito di una controversia tra i due gruppi legata a una partita di sostanza stupefacente ceduta qualche mese prima da un pessanese a uno di Vimercate. Il quale, però, avrebbe pagato la droga 800 euro in contanti, ma avrebbe rifilato al venditore delle banconote false. Questa sarebbe stata la scintilla che ha provocato frizione e risentimento tra i contendenti che si sono dati appuntamento nel parco per regolare i conti.
Due gang giovanili che operavano nell'hinterland
Secondo gli inquirenti, appare evidente la presenza di due distinte baby gang che operavano sul territorio dell'hinterland milanese e della provincia di Monza Brianza, con un'attività che principalmente verteva sulla vendita di sostanze stupefacenti.
La prima, che comprende gli autori dell'omicidio, operava a Pessano con Bornago ed era composta da 14 giovani, tra cui italiani, stranieri e italiani di seconda generazione di età compresa tra i 16 e i 24 anni, per lo più studenti. La seconda, invece, è attiva a Vimercate ed è composta da 13 elementi di età compresa tra i 18 e i 24 anni, per lo più studenti, disoccupati e operai.