Omicidio di Basiglio: la ricostruzione, le ipotesi, il ritratto della vittima
Lo ha aspettato, nascondendosi tra gli alberi, poi si è avvicinato al finestrino.
Omicidio di Basiglio: la ricostruzione, le ipotesi, il ritratto della vittima.
Omicidio di Basiglio: la ricostruzione, le ipotesi, il ritratto della vittima
BASIGLIO – Il killer conosceva la sua vittima, sapeva che era un abitudinario, uno che arrivava al lavoro alle 7.30, prima di tanti altri operai, per iniziare a lavorare subito.
La ricostruzione
Lo ha aspettato, nascondendosi tra gli alberi, poi si è avvicinato al finestrino. Giuseppe Giuliano, 64 anni, era a bordo del furgoncino della moglie, titolare di una pescheria in centro a Binasco, a due passi dal castello, dove viveva l’imprenditore edile insieme al figlio di otto anni. Giuliano era al volante, aveva appena chiamato un operaio per dire che stava entrando dal cancello, ma non ha fatto in tempo: due proiettili, sparati da una pistola di piccolo calibro, uno alla testa e uno tra il collo e la spalla.
Il racconto degli operai
“Abbiamo sentito dei colpi, pensavamo fossero cacciatori. Poi siamo usciti e abbiamo visto il corpo di Giuseppe piegato sul sedile di destra. Abbiamo creduto a un incidente, un malore. Poi abbiamo visto i vetri del finestrino in frantumi e il sangue”, raccontano gli operai che erano a lavorare all’interno del cantiere, il terzo lotto di Borgo Vione, un progetto di riqualificazione dell’intera area per trasformare la vecchia cascina ormai rudere in appartamenti eleganti.
“Una persona generosa, buona, disponibile"
Giuliano era l’imprenditore della Edil Italia, impresa con sede legale a Binasco: l’azienda “aveva vinto regolarmente i bandi per accedere all’appalto del progetto”, raccontano i fratelli Vidani, proprietari del borgo. Sono sconvolti, ancora non ci credono, hanno appreso la notizia con sgomento: “Non sappiamo darci una spiegazione, un fulmine a ciel sereno, non c’erano sentori, problemi. Giuseppe pagava tutti e tutti pagavano lui, non aveva conti in sospeso, problemi con i fornitori. Noi controllavamo che tutto filasse bene e lui era un grande lavoratore, non dava mai problemi, anzi, era meglio di tante altre imprese”, dicono i fratelli, storica famiglia di Basiglio. Parlano della vittima come “una persona generosa, buona, disponibile. Certo, aveva una personalità forte, non le mandava certo a dire, ma con noi è sempre stato rispettoso, puntuale, professionale. E anche un amico”.
Ma alla figura di persona generosa e gran lavoratore si affianca quella di personaggio “con giri strani, il cognome era chiacchierato”, dicono i suoi concittadini che lo vedevano passeggiare per strada, si metteva dietro i banchi della pescheria in occasione delle feste di paese, e “ti salutava solo se aveva voglia – dicono due passanti –. Si era separato dalla prima moglie, con la quale aveva avuto due figlie, una lavorava con lui. Poi dalla seconda unione aveva avuto un maschietto, con la nuova compagna moldava che ha la pescheria in centro”.
Le prime ipotesi
Forse all’origine dell’omicidio potrebbe esserci una pista proprio famigliare, connessioni all’interno del nucleo allargato. Ma gli inquirenti non se la sentono di escludere alcuna pista, almeno per ora. Si indaga anche su affari di soldi, collegati al mondo del lavoro, ma per ora è troppo presto per togliere di mezzo qualche ipotesi. Rimane un omicidio di vendetta, spinto dalla rabbia della ritorsione, ma ancora tanti buchi neri nella ricostruzione della vicenda: al di là del movente, come è scappato poi l’assassino? Ha preso una strada di campagna, stretta, su cui è difficile correre via, oppure ha imbucato il sentiero per Basiglio, senza considerare la presenza delle telecamere lungo la via? Un delitto compiuto senza paura di essere visto: alle 7.30 del mattino, quando a quell’incrocio di stradine nel Sud Milano iniziano a passare le macchine di chi va a lavorare. Ancora nessuna certezza, solo sgomento e preoccupazione, ma fiducia nell’operato delle forze dell’ordine.
Le parole del sindaco di Basiglio e Binasco
“Mi sono recata sul posto per accertarmi di persona dell’accaduto. Sono senza parole. I carabinieri stanno indagando per verificare sia la dinamica che le motivazioni dell’episodio. Non conoscevo la vittima ma esprimo alla famiglia le mie condoglianze”, ha commentato il sindaco di Basiglio Lidia Reale. Lo stesso cordoglio espresso da Riccardo Benvegnù, sindaco di Binasco: “Conosco la famiglia: il paese è piccolo e loro sono qui dagli anni Novanta. Ai famigliari e soprattutto al figlio piccolo va il mio pensiero per questa tragedia”.
Tante le domande aperte
Si indaga nel passato e nel presente di Giuliano, quindi, a partire da quel precedente, vecchio di 24 anni, per associazione e ricettazione di tabacchi. Si indaga anche sulla sua carriera professionale: da parrucchiere, lavoro che svolgeva tanti anni fa, all’ascesa a imprenditore edile con diverse commesse importanti, anche fuori dalla Lombardia. Rimangono, per ora, tanti dubbi, su cui i carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano stanno cercando di fare luce.
Francesca Grillo
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