'ndrangheta, chili di cocaina tra Calabria, Lombardia e Sud America: 25 arresti

In manette anche soggetti residenti a Monza, Sesto San Giovanni, Meda e in altri comuni lombardi.

'ndrangheta, chili di cocaina tra Calabria, Lombardia e Sud America: 25 arresti
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'ndrangheta, chili di cocaina tra Calabria, Lombardia e Sud America: 25 arresti.

'ndrangheta, chili di cocaina tra Calabria, Lombardia e Sud America: 25 arresti

MILANO – Calabria-Lombardia-Sud America. Dentro il triangolo, una rete di narcos esperti. Quelli feroci, dei cartelli sudamericani, e quelli collegati alla ‘ndrangheta vibonese e della cosca Mancuso. Venticinque provvedimenti di fermo per narcotraffico internazionale, grazie all’operazione della Guardia di finanza di Catanzaro, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri e dal sostituto procuratore Annamaria Frustaci, in sinergia con gli uomini del comandante della finanza Fabio Contini e dal comandante dello Scico di Roma Alessandro Barbera.

25 i fermati

“Un’organizzazione complessa, dove spiccano nomi della famiglia Mancuso” tra i comuni di Limbadi e Nicotera (Vibo Valentia), capaci di tessere una rete di collegamenti che passava da Milano e hinterland e finiva in Sud America. Le accuse, per le 25 persone fermate (22 in manette, 3 irreperibili perché all’estero) sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, aggravata dalle modalità mafiose e detenzione di armi. Secondo Gratteri, l’organizzazione era in forte fase si espansione, che rende ancora più importante l’intervento per bloccarne la crescita e soprattutto il pericolo di fuga degli indagati.

Il gruppo criminale

All’interno del gruppo criminale, anche i fratelli Salvatore Antonino, Giuseppe e Fabio Costantino, “pienamente inseriti nella cosca”, dicono gli inquirenti, così come Giuseppe Campisi (fratello di Domenico, ucciso nel 2012 per un regolamento di conti), uscito dal carcere dopo 25 anni scontati per omicidio di stampo mafioso a Milano. I fratelli e Campisi (referente del clan Mancuso in Lombardia) erano i responsabili delle importazioni di chili di cocaina da Venezuela, Colombia e Repubblica Dominicana, e di ingenti quantitativi di hashish dal Marocco.

Costantino e Mancuso

L’appartenenza al clan dei Mancuso (saldata con i matrimoni tra famiglie) era rivendicata con orgoglio dai Costantino e il nome veniva speso nelle trattative, come garanzia di credibilità e ferocia. In mezzo al gruppo, anche Carlo Cuccia di Tradate, 39 anni, che ha recitato come comparsa nella serie Gomorra. Il suo ruolo? Reperire armi, insieme a Ivo Menotta, un altro 39enne di Tradate. I rapporti con il Sud America li teneva Michele Viscotti, 72 anni pugliese, in contatto da anni con i temibili narcos del cartello di Medellin.

Il ruolo delle donne

Secondo gli inquirenti, non è da sottovalutare il ruolo delle donne all’interno dell’organizzazione, capace di sostituire gli uomini e creare contatti tra Sud America e Calabria. A Milano e nell’hinterland il gruppo aveva una sorta di quartier generale. Qui venivano ospitati i contatti sudamericani per pianificare i traffici. L’operazione, conclusa in tempi record, era iniziata nel 2017 e nel marzo del 2018 le Fiamme gialle avevano scoperto un deposito da 430 chili di hashish provenienti dal Marocco proprio a Milano, oltre ad armi. Il vero traffico era la cocaina, ma quando guerriglie e affari saltati rendevano necessario guardare altrove, ecco spuntare migliaia di chili di hashish, per un valore di milioni di euro, da reinvestire nel mercato della cocaina.

Dalla Calabria, alla Puglia, passando per la Sicilia, almeno per quanto riguarda l’origine degli indagati: Franco Scaglione, palermitano, si era trasferito a Milano e qui era già stato arrestato per rapina. Altro nome lombardo (per la precisione milanese) in contatto continuo con i fratelli Costantino: Luigi M., che metteva a disposizione per gli incontri il suo autosalone a Milano. Gli indagati erano assilati dall’idea di essere sotto il controllo delle forze dell’ordine, da qui il nome che gli inquirenti hanno dato all’operazione: “Ossessione”.

I nomi degli arrestati

Gaetano Muscia, 55 anni, di Tropea; Gennaro Papaianni, 42 anni, di Vibo Valentia, residente a Milano; Elisabeta Kotja, 40 anni, albanese (fidanzata con Salvatore Costantino di Nicotera, già detenuto a Milano), residente a Sesto San Giovanni (Mi); Giuseppe Accursio (cl. ’53, nativo di Licata), residente a Mariano Comense; Damiano Aquilano, 35 anni, di Tropea; Daniele Bosco, 42 anni, residente a Varese; Vito Jordan Bosco, 44 anni, di Varese; Giuseppe Campisi, 49 anni, di Nicotera, residente a Milano; Gianfranco Carugo, 70 anni, di Cerro Maggiore (Mi); Carlo Cuccia, 39 nanni, di Tradate (Va), residente a Venegono Superiore (Va); Gina Alessandra Forgione, venezuelana, domiciliata a Milano; Garcia Rebolledo Clara Ines, 68 anni, Venezuela; Maria Antonia Limardo, 54 anni, originaria di Briatico e residente a Vibo Valentia (moglie di Giuseppe Costantino); Francesco Mancuso, 30 anni, residente a Nicotera in contrada Torre Preitoni; Giorgio Mariani, 51 anni, originario di Genga (An), ma residente a Milano; Luigi M., 54 anni, di Milano; Ivo Menotta, 39 anni, di Tradate (Va); Murillo Figueroa Julio Andres, 43 anni, colombiano; Antonio Narciso, 58 anni, di Vibo Valentia; Salvatore Papandrea, 72 anni, di Taurianova, residente a Milano; Fabrizio Pilati, 50 anni, di Arona (No), residente a Calende (Va); Safine Abderrahim, 47 anni, Marocco, residente a Monza; Francesco Scaglione, 59 anni, di Palermo, residente a Milano; Giovanni Stilo, 70 anni, di Nicotera, residente a Meda (provincia di Monza); Michele Viscotti, 73 anni, di San Severo (Fg).

FG

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