Minacciata e perseguitata: in casa dello stalker di Corsico gli agenti trovano un arsenale
Disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, oltre al divieto assoluto di comunicazione con la donna, in qualsiasi forma.
Minacciata e perseguitata: in casa dello stalker di Corsico gli agenti trovano un arsenale.
Minacciata e perseguitata: in casa dello stalker di Corsico gli agenti trovano un arsenale
BUCCINASCO – Uno stato di ansia e di terrore, tale da “temere per la propria incolumità e dei propri familiari. La vittima aveva inoltre mutato le proprie abitudini di vita, come conseguenza delle condotte dell’indagato”. Condotte reiterate nel tempo, che rientrano “nell’alveo di applicazione dell’articolo 612 bis cp, caratterizzate da molestie e messaggi dal contenuto minatorio e denigratorio. È certamente integrato l’evento tipico del reato di stalking”.
Già da due anni il 50enne perseguitava la vittima
Il gip Guido Salvini non ha dubbi: al molestatore ha disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, con, inoltre, il divieto assoluto di comunicazione con la donna, in qualsiasi forma. Gli atti persecutori dell’uomo, 50enne di Corsico, sono iniziati due anni fa.
La vittima aveva denunciato alle forze dell’ordine e si era poi rivolta alla polizia locale. Le indagini degli uomini guidati dal comandante Gianluca Sivieri sono iniziate subito e in poco tempo gli agenti sono riusciti a identificare l’uomo, fermarlo e perquisirlo.
Diverse minacce e danneggiamenti
Addosso, aveva quattro coltelli. Quelli usati probabilmente per tagliare le gomme dell’auto della vittima e del marito. Le minacce nei confronti della donna, attivissima sul territorio, a guida di un’associazione teatrale che da tempo si occupa di sensibilizzazione sui temi della violenza contro le donne, erano iniziate mesi fa.
L’uomo ha raccontato di essere “deluso” dalle attività della donna, tanto che nel novembre 2020 aveva danneggiato anche l’opera di fronte alla compagnia teatrale: un muro di cartoncini che riportano i nomi delle vittime di femminicidio. Poi sono iniziate le minacce, i messaggi intimidatori, la rivendicazione di “amici calabresi di Platì” che le avrebbero fatto del male. La polizia locale è entrata nell’appartamento dell’uomo e ha trovato un arsenale.
In casa dello stalker Corsico trovato un arsenale
Sette spade, sei macheti, una baionetta, 20 pugnali, due mannaie. E ancora, un’ascia, una mazza ferrata, manganelli, tronchesi, mazze di legno, fruste, coltellini. Oltre a bandiere con fregi fascisti, fasci littori, busti di Mussolini. Anche lo schieramento politico era motivo di disturbo per l’uomo che chiamava la donna “comunistella” e partigiana, a suo avviso con senso dispregiativo.
L’uomo non accettava i rifiuti di intraprendere rapporti di conoscenza che la vittima gli aveva esplicitato e aveva iniziato a perseguitarla, minacciandola anche di fare del male a marito e figli. Uno stato di ansia e inquietudine, di forte paura. Tanto che la vittima aveva cambiato le sue abitudini perché intimorita.
"Comportamenti minacciosi e aggressivi, generati da un odio immotivato"
“Vi è concreto pericolo che l’indagato, se non sottoposto ad alcuna misura coercitiva, commetta altri gravi delitti della stessa specie – scrive il giudice nelle motivazioni –. Comportamenti minacciosi e aggressivi, generati da un odio immotivato che denotano una spiccata pericolosità sociale. L’indagato risulta inoltre già denunciato per reati di molestie e danneggiamento nei confronti della ex compagna e vicini di casa”. Per questo, e per il pericolo concreto che i suoi atteggiamenti possano sfociare in qualcosa di ancor più grave, il giudice ha disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima e di qualsiasi comunicazione.